di Pierluigi Bonora
Per una volta ottimisti, tra segnali e aspettative che l'auto possa ripartire. In Europa il mercato sta riprendendo lentamente a marciare, mentre l'Italia dovrà inanellare tanti segni «+» prima di azzerare le pesanti perdite accumulate negli ultimi anni. Una volta ristabilito l'equilibrio, il mercato dell'auto del nostro Paese potrà dirsi fuori dalla crisi e ricominciare un nuovo corso che nulla, però, avrà a che vedere con i grossi numeri del passato. Il Salone di Ginevra, da parte sua, ha il pregio di riportare per qualche settimana l'attenzione di media e opinione pubblica sul settore. Quest'anno, inoltre, la rassegna coincide con due momenti fondamentali: i primi passi del nuovo governo, dal quale ci si attende un segnale concreto per il rilancio del settore automobilistico (che significa maggiore gettito per il fisco, ritorno della fiducia e dei consumi, quindi nuovo traffico nelle concessionarie, ripresa della produzione e dell'occupazione) e il battesimo europeo - dopo quello americano all'Auto Show di Detroit - di Fiat Chrysler Automobiles, insieme all'attesa svolta premium che dovrebbe far ripartire l'intero sistema produttivo del Lingotto.
La nomina di un'imprenditrice, Federica Guidi, come ministro dello Sviluppo economico, che per tradizione familiare dovrebbe avere a cuore i problemi delle due e delle quattro ruote, dà una speranza in più alla filiera della mobilità a motore affinché dai tavoli dei sogni del precedente esecutivo, si arrivi concretamente, e in breve tempo, a far ripartire uno dei motori dell'economia. Intanto, godiamoci le novità di Ginevra 2014. E proviamo a essere ottimisti.
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