Economia

La tv digitale accelera il passo All’appello mancano 30 milioni

Roma Quanto vale il passaggio al digitale terrestre? Difficile da quantificare, ma indubbiamente parecchio. Anche per il governo dato che, come ha annunciato nel suo intervento conclusivo al convegno sulla nuova tecnologia che si è tenuto a Roma il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, in ciascuna area che sarà interessata dallo spegnimento del sistema analogico «ci un sarà un dividendo digitale da cinque multiplex». Ossia si libereranno cinque frequenze (ciascuna potrà trasmettere tra i 5 e i 6 canali digitali) che saranno messe a gara a disposizione dei nuovi entranti nel settore televisivo. «In ogni regione - ha detto Romani - prevediamo un dividendo digitale da cinque multiplex che finiranno all’asta, in base a un protocollo definito dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni e secondo le regole imposte dall’Europa che risponderà a giorni per approvare ufficialmente la nostra proposta».
Per l’occasione Romani ha comunicato, anticipandolo, il calendario del passaggio al digitale per le regioni coinvolte: Val d’Aosta tra il 14 e il 23 settembre; Piemonte occidentale tra il 24 settembre e il 9 ottobre; la provincia di Trento tra il 15 e il 30 ottobre; quella di Bolzano tra il 26 ottobre e il 13 novembre; Lazio tra il 16 e il 30 novembre e Campania tra l’1 e il 16 dicembre. Tutto il Paese passerà alla nuova tecnologia entro il 2012. Per ora mancano però all’appello invece almeno 30 milioni di contributi per i decoder, anche se il sindaco di Roma Alemanno ha assicurato che verranno dati gratuitamente alle fasce più deboli.
In realtà sul digitale terrestre, o meglio, sul nuovo sistema di trasmissione televisiva si potrebbe giocare anche una partita più importante, vale a dire quella della rete di nuova generazione (Ngn) su cui Telecom dovrebbe investire 7 miliardi di euro in tre anni. Ma nella società, per questa rete che dovrebbe essere costituita a breve, oltre alle risorse che il governo potrebbe mettere a disposizione tramite la Cassa Depositi e Prestiti, potrebbero arrivare anche quelle dei broadcaster televisivi, prima fra tutte Sky, desiderosa di scendere dal satellite e nel 2011 (o forse anche prima) sarà libera di farlo.
Quindi nella nuova rete superveloce anche Sky, oltre agli operatori di tlc, potrebbe essere della partita per portare i suoi canali digitali nelle case tramite la tv via Internet. Cosa che in realtà già accade, visto che abbonandosi ad Alice tv si può sottoscrivere anche Sky, ma con scarso successo. Alice Tv, infatti, ha soltanto 300mila abbonati anche perché Sky in questo momento non può avere il controllo diretto dei clienti Iptv dato che il decoder è quello di Telecom. Invece, con una partecipazione nella rete di nuova generazione, Sky potrebbe vendere il servizio su rete a banda larga direttamente con decoder dedicati. Insomma, la partita sul digitale terrestre è ampia e ancora tutta da giocare. Senza dimenticare ovviamente le potenzialità di Internet.
«In rete - ha spiegato l’ad di Telecom Italia, Franco Bernabè - vengono messi ogni anno miliardi di nuovi video e la domanda di banda aumenta in maniera esponenziale.

Telecom vuole essere principalmente un carrier, anche se per il momento manterremo la nostra emittente, La7, tramite la quale abbiamo conquistato un pubblico di qualità e che ci consente di dialogare meglio con gli altri operatori».

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