Un passaggio obbligato, quello verso il digitale terrestre. Entro il 26 novembre tutti i lombardi (entro il 12 dicembre 2012 tutti gli italiani) vedranno i programmi televisivi in forma digitale e non più analogica. È la tecnologia, bellezza. E anche chi fatica a masticarla, chi ignora di trovarsi nella fase Dso (dallinglese «digital switch over» ossia il periodo intermedio, quello in cui coesistono entrambi i sistemi) dovrà accettarne le novità con saggia accondiscendenza. Anche se si vedrà costretto ad acquistare un nuovo apparecchio, il decoder, a maneggiare un nuovo telecomando o, peggio del peggio, a non ritrovare più la propria trasmissione preferita. Già. Questultima eventualità, effetto della scarsa copertura, è uno degli effetti collaterali del nuovo sistema in fase iniziale, «col tempo però si risolverà» ci rassicurano gli esperti.
Ma andiamo con ordine. La televisione del futuro è quella digitale, ci garantisce più programmi (ogni canale ne può contenere fino a dieci, una volta che siano stati digitalizzati e «compressi»), una maggior qualità delle immagini e minor inquinamento elettromagnetico.
Se non abbiamo un televisore nuovo capace di ricevere autonomamente le trasmissioni digitali, dobbiamo acquistare un decoder, un piccolo apparecchio da sistemare vicino allo schermo. Poi cè il telecomando, anzi i telecomandi. Se non se ne ha uno «universale» bisogna comprarne uno adatto al decoder, nei casi più fortunati, invece, basta inserire una chiavetta. E lantenna? È la stessa che si usava per le trasmissioni analogiche ma attenzione: alcuni impianti vecchi richiedono una revisione, «per i sistemi centralizzati è previsto un adeguamento nel 20-30 per cento dei casi» precisano gli addetti ai lavori. Sappiatelo prima di affrontare la prossima riunione di condominio: anche le revisioni delle antenne costano. E soprattutto non servono a nulla quelle da interni, quelle con la forma a U che una volta venivano regalate con i televisori (analogici). Non dimentichiamoci un altro aspetto: se non stacchiamo la spina il decoder resta in «stand by», consuma poco ma consuma lo stesso. Per informazioni il ministero delle Comunicazioni ha aperto un numero verde 840.022.000, cè poi il sito www.digitaleterrestrefacile.it che, se dovesse scomparire il programma da un momento allaltro, aiuta a sintonizzarsi manualmente. E per chi proprio non ne volesse sapere di spendere soldi per affrontare la nuova era del digitale ci sono sempre i consigli di you tube: due apprendisti inventori insegnano a creare un decoder con tre patate, un telefono e la carta stagnola, il video è già stato cliccato 271.269 volte.
Una novità, effetto del digitale. Ai primi di novembre Telelombardia aprirà una nuova rete, «Milano now», dedicata allinformazione e agli approfondimenti milanesi. Cronaca, politica cittadina e sport. Non solo. «Seguiremo gli eventi dellintera provincia, spesso trascurati - anticipa il direttore Fabio Ravezzali - Saranno diciotto i giornalisti impegnati a raccontare la grande Milano, con approfondimenti e notizie sempre aggiornate.
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