Ci voleva la finale per far vincere una serata tv a Ballando con le stelle , sabato sera su Raiuno. Con una media di ascolti del 31,7 per cento e 3 milioni e 189mila teleballanti, lo show ha battuto come prevedibile la replica del concerto de Il Volo su Canale 5 che si è fermato al 13,4 per cento con 1 milione e 689mila spettatori. Però, al di là della semplice contabilità televisiva, la vittoria di Andrea Delogu (nella foto) e Nikita Perotti (55% delle preferenze) è la naturale conclusione di uno spettacolo che questa volta Milly Carlucci ha conservato vivido puntata dopo puntata, tenendo bene accesi i fuochi della polemica senza però mai calcare troppo la mano. Al di là della vincitrice, ferita nel corso delle puntate dalla improvvisa morte del fratello, il focus di questa edizione è stato il confronto tra Barbara D’Urso e la giuria, una sorta di «triello allargato» che ha visto la «giurata» Selvaggia Lucarelli nel ruolo del deuteragonista più combattivo e puntuale. Anche sabato sera il confronto tra le due è stato accesissimo ma garbato, pungente ma raffinato e giocato con il fioretto delle allusioni e non con la sciabola delle accuse. E, alla fine, Barbara D’Urso si è classificata terza con Pasquale La Rocca ma formalmente prima come quantità di attenzione social e capacità di scatenare confronti. Alla fine delle puntate, di certo la D’Urso si porta a casa un bilancio estremamente positivo. A 68 anni ha ballato come si deve e si è messa in gioco come raramente capita a chi, come lei, ha decenni di grande esperienza alle spalle. Soprattutto, ha resistito a ogni provocazione e questo è stato senza dubbio il ballo più difficile di tutta la competizione. In pratica è la vincitrice morale dell’edizione. Chi invece è arrivata in finale da Papa e ne è uscita da cardinale è Francesca Fialdini e difatti, al momento della proclamazione del vincitore, era assai imbronciata di fianco al suo maestro Giovanni Pernice.
Ma queste sono le inevitabili conseguenze di ogni gara. Come è inevitabile che lo show, dopo così tante edizioni, sia in qualche modo rivisto e adattato ai ritmi e ai tempi (soprattutto i tempi) della tv di questa epoca.