"Dove c’è la destra c’è la guerra". L’ultima sparata della prof Di Cesare

La filosofa e docente universitaria spara a zero in tv

"Dove c’è la destra c’è la guerra". L’ultima sparata della prof Di Cesare
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La destra politica intesa come sinonime di guerra e morte. Ecco l’ultima trovata ideologica della professoressa e filosofa Donatella Di Cesare. Con il mondo martoriato dalle guerre, la prof rossa – incalzata nel merito su La7 – decide di sparare a zero contro una precisa parte politica. Ecco il suo ragionamento.

"Io invidio tutti quelli che in un momento così delicato hanno slogan e parole d'ordine. Voglio dire poche parole sulla repubblica islamica che da decenni minaccia l'esistenza di Israele, anche dal punto di vista propagandistico e politico. A me non sfugge la situazione di Israele che è un paese molto vulnerabile, questo è un grande problema e in queste ore emerge", premette. Poi, a stretto giro, arriva la stoccata anti-destre: "Ma quello che dico contemporaneamente è che ogni scontro cruento è una partita persa, ogni scontro armato è una sconfitta per tutti noi, quello che è evidente è che dove c'è Donald Trump c'è il caos", sentenzia senza alcun tipo di freno. "L'etimologia di guerra è caos, confusione - riprende -. Dove c'è il trumpismo, la nuova destra, l'estrema destra c'è la guerra. Questo noi dobbiamo riconoscerlo e come italiana ed europea voglio sottolineare è che è davvero incredibile la posizione o non posizione della Ue e dell'Italia in un momento così grave", la spara.

"Noi ci affacciamo sul Mediterraneo, il Mediterraneo è il nostro mare come il mare di Israele e noi abbiamo bisogno di una politica estera, abbiamo bisogno di una strategia, che non ha neppure Netanyahu - riprende la sua intemerata -.

La protezione di Israele mi sta a cuore ma mi sta a cuore anche naturalmente il futuro del popolo palestinese: noi guardiamo al destino delle persone vulnerabili, di quelle che sono vittime di una dirigenza irresponsabile. In questo momento noi non riusciamo ad avere fiducia in chi dovrebbe avere la responsabilità per le sorti del mondo", conclude la Di Cesare.

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