"Sì, tuo figlio è un mostro". Pioggia di critiche su Mara Venier: cosa è successo

Tumulto social a seguito delle parole di Mara Venier sul caso di Giulia Tramontano. La conduttrice accusata di scarsa sensibilità: "Dovrebbe chiedere scusa". E a fine puntata la conduttrice si scusa

"Sì, tuo figlio è un mostro". Pioggia di critiche su Mara Venier: cosa è successo
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La morte di Giulia Tramontano, uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, e al settimo mese di gravidanza, ha sconvolto il Paese. L'Italia intera si è stretta attorno a questa ragazza, ennesima vittima di femminicidio, piaga che appare al momento inestirpabile. Tutti hanno sperato che Giulia potesse tornare a casa, che si fosse allontanata volontariamente ma in tanti, soprattutto le donne, in cuor loro sapevano già che la verità, purtroppo era un'altra. Giulia e Thiago, il bambino che aveva in grembo, sono le due vittime innocenti di questo crimine. Ma ci sono anche altre vittime in questo orrendo delitto, che sono la famiglia della ragazza e, a un altro livello, la madre dell'assassino, capace di andare in tv a dire che il figlio è un mostro, quasi disconoscendolo e ammettendo che non intende andare a trovarlo. Le parole della donna sono state riprese da Mara Venier in diretta a Domenica In, in un intervento che ha scatenato molte polemiche.

Tra i singhiozzi, Sabrina Paulis, madre di Impagnatiello, ha dichiarato a La vita in diretta: "Mio figlio è un mostro". E poi, rivolgendosi a lui, ora in carcere, prosegue: "Hai rovinato la vita a tutti". E poi, parlando alla famiglia della vittima, ha detto: "Non oso immaginare i familiari di Giulia. La mamma Loredana è una persona fantastica. Alessandro è un mostro. Io le chiedo perdono da madre, ma non so cosa fare. Io le chiedo perdono di aver fatto un figlio così. Chiedo perdono a tutta la famiglia di aver fatto un figlio così che nessuno sapeva". Parole che hanno colpito tutti, per la forza con la quale la donna le ha pronunciate, per essersi dissociata dal proprio figlio, descrivendolo così come tutta Italia lo dipinge dal giorno dell'assassinio.

Nel dedicare un pensiero a Giulia Tramontano, Mara Venier ha iniziato la trasmissione con un piccolo monologo per ricordare la ragazza e il suo bambino. "Io voglio rivolgere un pensiero a Giulia, al suo bambino, vorrei mandare un abbraccio da parte di tutti noi di Domenica In alla famiglia di Giulia, al papà, alla mamma, alla sorella, al fratello, a quel papà e la mamma che non potranno essere i nonni di Thiago. Vorrei anche mandare un abbraccio alla mamma di Alessandro, l'assassino, signora lei ha fatto un'intervista dove dice perdonatemi, vi chiedo di perdonarmi, perché mio figlio è un mostro. Sì, signora, suo figlio è un mostro", ha detto la conduttrice.

Quelle ultime parole, però, hanno colpito negativamente il pubblico, che è entrato in empatia con quella donna capace di esternare un pensiero così lucido e realistico di suo figlio. Un pensiero che molte altre madri, in passato, non sono state in grado di elaborare nei confronti dei figli che si sono macchiati di femminicidio. "Le manda un 'abbraccio' ribadendole che il figlio è un mostro in diretta tv. Oggi Mara Venier ci spiega come infierire sul dolore di una povera madre già distrutta di suo", commenta un utente su Twitter. E ancora: "Mara Venier commenta le parole della madre di un assassino in modo insensibile ed inutile. Non era necessario. Alimenta solo il dolore di una donna a sua volta vittima di un gesto violento di un figlio che non riconosce. Dovrebbe chiedere scusa".

In tanti sottolineano come la madre di Impagnatiello sia a sua volta vittima, in modo diverso, di questo dramma e che con le sue parole la conduttrice abbia aggiunto ulteriore dolore a quello già patito dalla donna: "A che titolo e con che diritto Mara Venier in diretta dalla Tv di Stato si permette di umiliare la madre di Impagnatiello?".

E c'è chi la invita alla riflessione: "Spero che Mara Venier legga quanti bei commenti ha suscitato la sua sensibilità di donna amica di tutti". A fine puntata, la conduttrice si è scusata, spiegando che non intendeva colpevolizzare la madre dell'assassino: "Signora Sabrina, anche lei è una vittima".

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