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Tyson, Brasile a luci rosse

Riccardo Signori

La straordinaria follia di Mike Tyson è l’unica ragione per parlare ancora di lui, ormai finito come pugile e probabilmente come uomo. Stavolta si è scatenato, con i soliti rischi del caso, tra i vicoli e i night club di San Paolo in Brasile, dove è approdato dopo essersi presentato in Argentina, all’ultima puntata della trasmissione di Maradona. Immerso nelle voglie del sesso, Tyson è arrivato a San Paolo indossando la maglia del Pibe, maglia della nazionale argentina in terra brasiliana, ideale per far innervosire chiunque, ed ha cominciato la sua nottata alle 4,30 del mattino presentandosi all’hotel Crowne Plaza con sei prostitute, recuperate su piazza. Ma le porte dell’albergo sono rimaste chiuse. A quel punto, irritato, Tyson ha regalato 100 dollari ad ognuna delle donne e le ha trascinate a sfogarsi al night Love story, infelice contrasto di idee. Inseguito da un nugolo di curiosi, Tyson fra l’altro si è fatto pescare all’angolo di un vicolo intento ad orinare, prima di entrare nel night da cui sarebbe uscito alle sette del mattino.
Non soddisfatto, l’ex Iron Mike ha scatenato un putiferio la notte seguente. «Io glielo avevo detto, ma lui ha fatto finta di niente», ha raccontato il nostro alla polizia locale che lo ha interrogato, dopo essere stato denunciato per lesioni da un cameraman. Carlos Melo ha avvicinato Tyson al Bahamas night e ha cominciato a riprenderlo con una telecamera del canale Stb. Il pugile ha cercato di fermare l’operatore, ma poi è passato a vie di fatto e le sue mani sono sempre pesanti. Storia chiusa? Per lui sì, tanto da andarsi a rifugiare al solito Love story, dove lo ha raggiunto la polizia. Melo lo ha denunciato per lesioni corporee. Secondo la sua versione, Tyson gli ha strappato la camera, ha cercato di aprirla per impadronirsi della cassetta, poi l’ha gettata per terra rendendo inutilizzabile il filmato. Tyson ha detto di essersi solo innervosito per non aver visto esaudite le sue richieste. Ed ora dovrà nuovamente discolparsi, questa volta davanti alla giustizia brasiliana.
Storia penosa, al limite del ghetto da cui Tyson non è mai uscito. Un altro mondo rispetto a quello di Muhammad Alì che, rimesso in sesto dai suoi problemi fisici, ieri è stato premiato alla Casa Bianca dal presidente Bush con la medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile. Bush ha definito Alì «il più grande di tutti i tempi, un uomo di pace».

Immagini di una boxe a due facce.

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