Dottor Cavrioli, nel 2009 avete effettuato una riorganizzazione dellofferta: lavete fatto in risposta alla crisi delleconomia mondiale?
«Lintervento di razionalizzazione della nostra gamma prodotti, entrata in vigore il 19 giugno 2009, non è stato dettato dalla necessità di adattare la nostra offerta ai contraccolpi della crisi finanziaria. Il nostro obiettivo - spiega Diego Paolo Cavrioli, direttore generale di Ubi Pramerica Sgr - è stato piuttosto di muoverci nella direzione di una semplificazione dellofferta e della classificazione dei fondi al fine di renderla più chiara e trasparente, da una parte per rispondere alle rinnovate esigenze degli investitori, alla ricerca di prodotti semplici nella struttura e chiari nella comunicazione delle loro caratteristiche, e dallaltra per facilitare il compito della rete commerciale. Il tutto per rendere più consapevoli le scelte di investimento dei nostri clienti».
Che cosa chiedono oggi le famiglie italiane per i loro risparmi?
«Il risparmiatore italiano è da sempre cauto e prudente, in particolare al crescere del patrimonio e delletà, che di solito sono due variabili direttamente proporzionali. Dopo la crisi dellultimo anno gli italiani sono divenuti ancora più accorti e richiedono agli operatori finanziari un servizio di consulenza sempre più approfondito».
Lalleanza con Pramerica Financial quali vantaggi comporta per i risparmiatori?
«La nostra società si differenzia sia dalle tipiche Sgr di estrazione bancaria che dai gestori indipendenti proprio in ragione della joint venture con Pramerica Financial, un azionista con interessi che coincidono in tutto e per tutto con i nostri e, specialmente, con quelli dei nostri clienti. Si tratta di un partner di grande livello, con una tradizione di oltre 130 anni nei servizi finanziari, grazie al quale le nostre capacità professionali nellinvestment management sono ancora più ampie e qualificate. In particolare, possiamo beneficiare dellesperienza e della professionalità di tre unità specializzate nellasset management, con sede negli Stati Uniti e facenti capo a Pramerica Investment Management, la principale divisione di Pramerica Financial, alle quali deleghiamo la gestione dei fondi nellarea non euro».
Che cosa accadrà allindustria con il cambio delle normative europee?
«Se non ci sarà una reale parificazione fiscale dei fondi di diritto italiano con quelli di diritto estero, è molto probabile che si accentuerà il trend, già in atto da tempo, di un graduale spostamento delle masse verso i prodotti esteri. Con lintroduzione del passaporto europeo, inoltre, questo processo si potrebbe ulteriormente intensificare, con una progressiva internazionalizzazione del settore».
Tra pochi mesi la direttiva europea MiFid compirà tre anni di vita. Ritiene che questa direttiva sia andata incontro alle esigenze di chiarezza e trasparenza dei servizi dinvestimento?
«La direttiva MiFid è senza dubbio positiva. Il fatto che abbia introdotto una maggior trasparenza e confrontabilità dei prodotti si è tradotto in un beneficio per tutti: distributori, clienti e produttori.
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