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Ubs: a Washington i nomi di 5mila clienti sospettati di frode

Ubs rivelerà i nomi di circa 5mila detentori di conti segreti in Svizzera: è questo uno dei termini dell’accordo raggiunto la scorsa settimana tra gli Stati Uniti e le autorità elvetiche su Ubs. Lo scrive il settimanale Nzz am Sonntag. Secondo un altro giornale, Sonntag, i nomi saranno circa 4.500. Finora le ipotesi più accreditate stimavano in 8-10 mila i nomi dei clienti americani da svelare al Fisco americano: i soggetti su cui si riteneva che gravassero gli indizi più pesanti di frode fiscale.
La storica intesa mette fine al contenzioso con l’erario di Washington che aveva denunciato Ubs per ottenere i nomi di 52mila clienti americani sospettati di evasione fiscale: le sedi Usa dell’istituto elvetico avrebbero infatti aiutato i clienti americani a evadere le tasse attraverso paradisi offshore. Si placa dunque la tempesta scatenata sul secondo gestore al mondo di patrimoni privati. Inoltre, l’intesa lascia formalmente intatto il famoso segreto bancario svizzero, anche se diversi banchieri privati oggi dicono che è stato gravemente danneggiato.
Il settimanale ha spiegato che l’accordo sarà fondato sull’intesa Usa-Svizzera del 1996 sulla doppia tassazione, e perciò non richiede alcuna modifica della legge svizzera: da qui un compromesso che soddisfa, formalmente, entrambe le parti. Il governo elvetico potrà dunque applicare l’accordo direttamente, senza passare dal Parlamento. Ubs non dovrà pagare alcuna ulteriore multa.
Nzz am Sonntag scrive anche che i nomi dei clienti da trasmettere alle autorità di Washington sono quelli di persone sospettate di aver commesso frodi fiscali a norma dell’accordo sulla doppia tassazione, che già obbliga la Svizzera a fornire agli Usa assistenza nelle inchieste penali.
L’accordo era stato ufficializzato mercoledì scorso, ma non ne erano stati diffusi i dettagli. In febbraio Ubs aveva ammesso di aver aiutato alcuni clienti americani a evadere le tasse e, oltre ha pagare una sanzione da 780 milioni di dollari, aveva fornito all’Irs i nomi di 250 dei suoi clienti. Subito dopo, l’Irs (l’agenzia delle entrate statunitense) aveva alzato la posta chiedendo i nomi di buona parte dei 52mila clienti titolari di conti segreti illegali per 14,8 miliardi di dollari, dando così il via a un lungo braccio di ferro.

Nel frattempo migliaia di americani titolari di conti presso Ubs e altre banche svizzere sono usciti volontariamente allo scoperto approfittando dell’amnistia in vigore fino a settembre.

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