Bari - Quando ha sentito i banditi per le scale, per paura e spavento, si è barricato in camera da letto. E appena i malviventi hanno tentato di buttare giù con la forza la porta chiusa, ha impugnato la pistola appoggiata sul comodino. A quel punto, dall’interno della stanza, il padrone di casa, Giuseppe Di Fino, imprenditore di 52 anni, ha aperto il fuoco. Il proiettile esploso ha trapassato la porta e ha raggiunto all’addome uno dei rapinatori: lui, Luigi Bartoli, 45 anni, con numerosi precedenti penali, si è accasciato a terra. I complici lo hanno immediatamente soccorso, ma l’uomo è morto poco dopo.
Così si è concluso un sabato notte di terrore a Noicattaro, ventimila abitanti, centro agricolo a quindici chilometri da Bari, un angolo di provincia su cui adesso aleggia una cappa di sgomento e panico, mentre i carabinieri perlustrano i centri vicini per rintracciare i componenti della banda che è penetrata nella casa dell’imprenditore.
I militari dell’Arma hanno raccolto numerosi elementi, eseguito una serie di riscontri e hanno ormai ricostruito le fasi di questo tentativo di rapina finito tragicamente nel sangue. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Marcello Quercia. Il magistrato ieri ha interrogato in procura l’imprenditore, che non è stato iscritto nel registro degli indagati: secondo quanto è emerso fino a questo momento dalle indagini, avrebbe infatti agito per legittima difesa sentendosi in pericolo quando i banditi hanno cercato di sfondare la porta della camera dove si è rifugiato.
Quasi certamente i malviventi erano in tre e hanno agito tutti a volto coperto. «Probabilmente si tratta di una banda di professionisti, gente specializzata nei furti d’appartamento», fanno notare gli investigatori impegnati in una serrata caccia all’uomo.
I malfattori hanno deciso di entrare in azione in una palazzina di via Incoronata, non più di seicento metri dal centro di Noicattaro: l’abitazione di Di Fino è al primo piano, la sede della sua impresa edile al piano terra.
Erano le due del mattino, quando i rapinatori sono riusciti ad arrampicarsi e a raggiungere un balcone dell’appartamento; poi hanno forzato la finestra del salotto, in casa c’erano l’imprenditore e la sua convivente, mentre i figli erano usciti.
L’uomo è stato svegliato dai rumori e ha chiuso a chiave la porta della camera da letto barricandosi all’interno. I banditi, pur scoperti, non hanno scelto la fuga; al contrario, hanno tentato di entrare. «Forse pensavano ci fosse una cassaforte», dicono gli inquirenti.
L’imprenditore ha preso una pistola legalmente detenuta che era appoggiata sul comodino e ha sparato attraverso la porta: uno dei malviventi, Bartoli, è stato colpito all’addome da un proiettile; i complici lo hanno soccorso e lo hanno trascinato all’esterno dove si è precipitato anche il padrone di casa che, dopo aver sentito altri rumori nei pressi della cantina, ha sparato un colpo di pistola in aria. I banditi sono riusciti a caricare in macchina il ferito e sono fuggiti, dirigendosi verso Bari; una volta in città hanno abbandonato Bartoli all’ospedale San Paolo, ma ormai non c’era più nulla da fare.
Nel frattempo è scattato l’allarme. I carabinieri sono intervenuti sul posto e sono tuttora impegnati nelle ricerche dei complici, ma fino a questo momento non è stata trovata neanche l’auto utilizzata dai malviventi per la fuga.
Recentemente in provincia di Bari c’è stata un’escalation di furti e rapine.
La zona maggiormente presa di mira è quella tra Casamassima, Acquaviva delle Fonti e Gioia del Colle, un’area dove in passato i contrabbandieri pugliesi allestivano i bunker per i famigerati fuoristrada blindati utilizzati per scortare i carichi di sigarette e speronare le pattuglie delle forze dell’ordine. Il traffico di sigarette è stato da tempo smantellato, ma in quella fetta di Puglia rimane alto l’allarme criminalità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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