Uccide moglie e figlioletto: era geloso

Buccino (Salerno)Un massacro. Un romeno uccide prima la moglie e poi il figlioletto di 11 anni. Alla strage scampa l’altra figlia quindicenne, ma solo perché casualmente è fuori con gli amici.
Un raptus della gelosia ha colto l’uomo, un muratore di 35 anni in Italia con la famiglia da 4 anni e con regolare permesso. Una vita apparentemente normale. Un duplice delitto e un colpevole subito in manette. Mezz’ora dopo, Costel Tudor è stato arrestato dai carabinieri, avvertiti da un vicino di casa che per primo ha raccolto la confessione dell’omicida.
È accaduto tutto poco prima della mezzanotte tra sabato e domenica in via San Giovanni, nel centro storico di Buccino, piccolo comune a sud di Salerno. Costel Tudor era uscito in serata con il figlioletto, Raimond. Una passeggiata nelle strade del centro, quattro chiacchiere col bambino e un gelato. Ma, una volta rientrati, tra Tudor e la moglie Carla Radu, 35, ex operaia di una fabbrica di pomodori è nata un’accesa discussione. Per gelosia. «Tu hai un amante, devi dirmi chi è», ha inveito il romeno contro la donna. Lei ha negato. Le urla sono diventate sempre più forti, Raimond ascoltava il litigio nella sua cameretta, disperato e preoccupato per la piega che la discussione stava prendendo. Per uno scatto di violenza cui neppure lui era abituato. A Buccino dicevano tutti che il romeno era una brava persona, irreprensibile, onesto lavoratore, legato ai suoi familiari. Mai, prima dell’altra notte si era parlato di lui come di un uomo violento.
Ma questa volta in lui è scattato qualcosa che non è riuscito a reprimere. Era convinto che la moglie lo ingannasse e l’ha uccisa senza pietà. Ha impugnato un grosso martello e sotto gli occhi del figlioletto l’ha colpita più volte mentre si trovava in cucina. Il piccolo ha assistito alla scena in lacrime. Ha anche cercato di far desistere il padre, urlando, implorandogli di fermarsi. Ma l’uomo, lasciata la moglie a terra in una pozza di sangue, si è scagliato anche contro di lui. Non prima però di aver posato il martello sul tavolo, quasi a non voler colpire con altrettanta violenza il bambino. Ma lo ha afferrato per la gola e lo ha strangolato. Ha stretto impietoso per molto minuti, fino a quando non ha sentito più battere il cuore del figlioletto.
La sua lucida follia è proseguita. Il romeno ha sollevato dal pavimento il corpicino del figlio e lo ha adagiato sul letto della sua cameretta, quasi in segno di un diverso rispetto nei confronti della moglie. Poi è andato dal vicino di casa, lo ha svegliato e gli ha raccontato tutto. L’uomo ha telefonato ai carabinieri di Buccino: poco dopo, davanti alla casa dei Costel sono arrivate le automobili dei militari e due ambulanze. Ma tutto era ormai finito.
Qualche minuto più tardi è rincasata la figlia superstite. Era uscita come ogni sabato sera con gli amici. Un’abitudine che l’ha salvata.

Quando ha visto i lampeggianti accesi e la ressa intorno a casa sua ha capito che doveva essere accaduto qualcosa di grave, ma ha sperato fino all’ultimo che non riguardasse la propria famiglia. Poi un carabiniere l’ha abbracciata e lei ha capito. Ora non ha più nessuno. La sua famiglia è stata distrutta da un padre che lei dovrà decidere se andare a trovare in carcere.

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