da Padova
Ha imbracciato la doppietta da caccia e ha ucciso moglie e suocera. Una cruenta tragedia familiare che si è svolta a poche ore dal Natale a Fontaniva, un grosso centro della provincia di Padova. Un uomo di 62 anni, Fortunato Borsato, ex muratore in pensione, ha ucciso la moglie, Luigina Sgarbossa, 54 anni, e la suocera Lia Mangio, di 91. Ha tentato quindi di togliersi la vita, prima tagliandosi le vene dei polsi e il collo e poi sparandosi al volto con lo stesso fucile con il quale aveva ucciso i familiari, ma non ce lha fatta. Ora Borsato è ricoverato al reparto rianimazione dellospedale di Padova e la sua vita è appesa a un filo. Unica sopravissuta la figlia Monica di 22 anni, sposata e residente in un paese vicino. A lei lex muratore ha lasciato un biglietto: «Perdonami, non ce la faccio più a continuare».
Un dramma maturato nella depressione che da anni era la compagna di vita di Luigina Sgarbossa e di tutta la famiglia da quando, nel 1996, un incidente stradale si era portato via il figlio di 15 anni. Luigina e il marito non si erano più risollevati. Erano le 6,30 di ieri mattina quando Borsato si è alzato dal letto, probabilmente dopo una notte agitata, si è diretto allarmadio dove custodiva il suo fucile da caccia, lha imbracciato e ha fatto fuoco uccidendo la moglie ancora addormentata. Poi è sceso al piano terra, dove dormiva lanziana suocera e ha fatto nuovamente fuoco uccidendo anche lei. Dopo il duplice omicidio ha telefonato alla cognata: «Sono morti tutti», le ha detto prima di riattaccare. Preoccupata, la donna ha avvisato altri parenti che, a loro volta, hanno allertato un vicino di casa.
Dopo la telefonata il sessantaduenne si è recato in cucina, ha impugnato un coltello e ha tentato di farla finita tagliandosi le vene dei polsi e puntando anche alla giugulare. Il sangue ha cominciato a sgorgare, ma per Borsato non era sufficiente: ha ripreso il fucile e lha puntato contro il volto, riuscendo a devastarsi solo la parte destra del viso. Il vicino, entrato dalla porta sul retro della casa, lo ha trovato riverso sul pavimento, in un lago di sangue.
Immediato lintervento dei soccorritori, che hanno trasportato luomo prima allospedale di Cittadella e poi, considerata la gravità delle ferite, allospedale di Padova. Ai carabinieri, anchessi chiamati dal vicino, non è rimasto che constatare la strage.