Solofra (Avellino) - L’hanno ritrovata morta in un’automobile, ammazzata senza pietà da sette colpi di pistola sparati da distanza ravvicinata, due dei quali alla testa. Ma l’assassino di Antonella Russo, 23enne di Solofra ha già un nome. I carabinieri hanno arrestato, al termine di un serrato interrogatorio, con l’accusa di omicidio volontario premeditato, Antonio Carbonara, 50 anni, divorziato, due figli: è l’ex convivente di Lucia Di Stefano, 45enne madre della vittima. Dopo tante liti violente, la ragazza aveva preso le difese della madre e messo letteralmente alla porta l’uomo, cambiando addirittura le serrature della porta della villetta di Solofra (Avellino). La scintilla del delitto, ma la circostanza non è ancora confermata, potrebbe essere stata una denuncia per maltrattamenti che la ragazza avrebbe presentato contro l’uomo.
Non ci è voluto molto ai carabinieri del comando provinciale irpino per ricostruire lo svolgersi dei fatti. Secondo gli investigatori, ieri prima delle sei, la ragazza come ogni giorno aveva accompagnato la madre sul luogo di lavoro, una conceria di pelli della zona. Carbonara ha seguito la Fiat Tipo e sulla via del ritorno, in una stradina privata che costeggia il nucleo industriale di Solofra, l’ha bloccata. Ne è seguito un litigio piuttosto concitato: l’uomo ha estratto la pistola e ha fatto fuoco. Subito dopo, si è allontanato cercando anche di cancellare qualsiasi traccia. Ma i carabinieri di Avellino poco dopo, erano appena passate le 8, l’hanno rintracciato a Nusco, il comune nel quale risiedeva. I militari hanno anche rinvenuto una pistola calibro 7,65 nella Fiat Stilo del 50enne.
Condotto immediatamente al comando provinciale, Carbonara è stato interrogato dal sostituto procuratore Cecilia De Angelis. Dopo un iniziale tentativo di negare gli addebiti, l’uomo avrebbe ammesso almeno in parte i fatti. Alcuni conoscenti descrivono Carbonara come una persona tranquilla che però, all’interno delle mura domestiche, faceva esplodere con violenza le turbe di una immotivata gelosia. La morte di Antonella, a cui mancavano pochi esami per laurearsi in Economia e Commercio nella vicina università di Fisciano, ha scosso la città, dove era benvoluta e considerata un esempio per la determinazione che metteva nello studio, nonostante fosse rimasta orfana all’età di 8 anni.
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