Uccise i genitori, 16enne assolto per «totale infermità mentale»

Totalmente incapace di intendere e di volere. Con questa motivazione il tribunale per i minorenni di Roma ha assolto il sedicenne che il 18 ottobre dello scorso anno ha ucciso i genitori a colpi di pistola nel loro appartamento di via Filippo Turati. Il giudice Massimo Capocetti ha accolto le argomentazioni del difensore del minore, Alessandro Vannucci, il quale ha sempre puntato sull’infermità mentale del ragazzo, e respinto così le richieste del pubblico ministero Roberto Polella, il quale aveva invece sollecitato la condanna del ragazzo a dieci anni di reclusione. Il giovane, che prima del duplice omicidio aveva già dato segni di squilibrio, tanto da dover ricorrere alle cure presso un centro di igiene mentale, aveva motivato il suo gesto proprio con il suo rifiuto di frequentare la struttura sanitaria «perché lì - aveva raccontato - si soffre tanto». E ora il sedicenne finirà in un centro di accoglienza, quello di «Villa Letizia».

«Mi hanno ingannato, se mi avessero detto che papà e mamma erano morti mi sarei ammazzato», aveva confidato il ragazzo qualche giorno dopo l’omicidio al suo difensore, in uno dei tanti colloqui organizzati per tentare di scavare nel suo profondo prima che una perizia lo riconoscesse effettivamente infermo di mente.

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