La Ue all'Italia: "Aprite il mercato"

"La nazionalità non deve avere alcun ruolo": è duro il monito del Commissario europeo per l'Informazione. Intanto il Financial Times punta il dito contro il governo. Gentiloni: "In Italia non ci sono incertezze sulle regole"

La Ue all'Italia: "Aprite il mercato"

Bruxelles - "La nazionalità non deve giocare un ruolo". È questo il commento della Commissione europea, riferito dal portavoce del commissario Ue per la Società dell'informazione Viviane Reding, Martin Selmayr, alla polemica sul ritiro di At&T per l'acquisizione di parte di Olimpia. Il portavoce ha rifiutato di commentare l'ipotesi di un ricorso da parte degli americani o di iniziativa della Commissione europea contro l'Italia per il caso Telecom e si è limitato a ribadire che "il mercato italiano deve essere aperto a tutte le imprese".

Prodi si difende Il presidente del Consiglio Romano Prodi risponde alle accuse che, da più parti, giungono al governo italiano sull'ingerenza nel caso Telecom: "Non è corretto dire che vi sia stato un intervento del governo nel caso di Telecom Italia". E per avvalorare la sua tesi il premier fa sapere che l'ambasciatore Usa in Italia, Ronald Spogli ha detto al governo che "il suo pensiero è stato travisato".

Gentiloni: emendamento sulla rete nel ddl liberalizzazioni L'emendamento del governo che introdurrà nuovi poteri per l'Autorità per le comunicazioni in materia di separazione strutturale della rete Telecom "probabilmente sarà inserito nel ddl sulle liberalizzazioni". Il ministro ha ricordato che la norma del governo "attribuirà ad Agcom l'esito della verifica sulla ricorrenza delle circostanze eccezionali, il potere di definire regole dirette ad assicurare un regime improntato a criteri di autonomia, di neutralità e di separazione funzionale dalle altre attività dell'impresa" della rete infrastrutturale dell'operatore dominante. Il governo, ha precisato Gentiloni ancora, non introdurrà nel ddl nessuna indicazione su queste modalità di separazione della rete, la cui definizione spetterà solamente all'Autorità per le comunicazioni.

Per il ministro nessuna incertezza sulle regole "Le leggi ci sono, le autorità le fanno rispettare - ha detto il ministro Gentiloni parlando in commissione Lavori pubblici al Senato - le intenzioni del governo sono chiare, espresse dal presidente del Consiglio e dai ministri competenti. Il dibattito fra le forze politiche, l'attività legislativa, il confronto tra operatori e regolatori non sono fonti di incertezza. Sono il modo di funzionare della democrazia".

Violante: "Se Berlusconi investe nulla di male" "Ho proposto al presidente Franceschini di indicare per la terza settimana di maggio la data giusta per portare in aula il testo sul conflitto di interessi. Dell'imprenditore Silvio Berlusconi - dice Violante a "Radio Radicale" a proposito dell'eventuale ingresso del leader di Fi in Telecom- se poi dovesse accedere a cariche di governo bisogna applicare la legge. C'è un Berlusconi imprenditore e un Berlusconi uomo politico. Ora, che l'imprenditore Berlusconi si metta a fare l'imprenditore, investa le sue risorse finanziarie su un settore di strategica importanza per il nostro Paese non ci trovo niente di male. Se poi si candidasse al governo del Paese e dovesse di nuovo vincere e assumere cariche di governo a quel punto si tratterà di applicare la legge, e lui lo sa benissimo, la Frattini se non riusciremo ad approvare il testo nuovo, o la nostra se riusciremo ad approvarla. In quest'ultimo caso dovrebbe costituire un blind trust per le sue quote".

Bertinotti: "Capitalismo italiano impresentabile" "Il capitalismo italiano è un estremo di impresentabilità. Basti vedere come discutiamo del caso Telecom per capire quanto sia impresentabile il capitalismo italiano". Lo afferma il presidente della Camera Fausto Bertinotti, nel corso di un'intervista ad Economix, programma di Rai Educational in onda venerdì notte su Rai Tre. Bertinotti sottolinea come sia «una domanda sconcertante» chiedere "se c'è qualche imprenditore italiano interessato a Telecom e che abbia i soldi", perchè osserva il presidente della Camera: "Ci dice quanto sia devastato il capitalismo italiano, in un Paese che è tra i primi dieci al mondo".

Financial Times: "Il governo allontana i pretendenti" L'approccio del Governo alla partita Telecom "allontana i pretendenti" alla compagnia telefonica. Il Financial Times, commentando il ritiro di At&t dalla trattativa per la cessione della quota detenuta da Pirelli in Olimpia, osserva come "le società telefoniche, sia privatizzate che non, hanno asset spesso classificati come strategici, la cui proprietà è considerata di interesse nazionale". Così, "è arduo immaginare che molti politici nazionali possano acconsentire all'acquisizione del principale operatore telefonico da parte di concorrenti stranieri". La rinuncia di At&t "seguita alle indicazioni del governo italiano guidato da Romano Prodi non è da considerarsi diversamente". Ma, secondo il quotidiano britannico, "il fatto che Prodi abbia sottolineato ieri che Telecom Italia dovrebbe rimanere in mani italiane sembra continuare a dissuadere investimenti stranieri estremamente necessari". L'Italia, si ricorda, "ha livelli di investimenti diretti esteri molto bassi, rispetto alle altre nazioni occidentali, e il più basso livello di azionisti stranieri rispetto a qualsiasi nazione europea". Secondo Ft, una persona vicino ai negoziati ieri ha detto: "Quando tu sei in Texas distante molte miglia, è difficile comprendere i modi bizantini dell'Italia". Questo per sintetizzare la decisione di lasciare di fronte a "un quadro di regole incerto".

Il quotidiano britannico ricorda l'esperienza di Abertis in Autostrade: "ha avuto una simile esperienza l'anno scorso quando i suoi piani di formare un gigante delle infrastrutture con Autostrade per l'italia furono in pratica smontati dal governo Prodi".

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