Ue: in Italia la più alta tassazione sul lavoro

Un decreto legge fiscale con numerose norme - dalla detassazione degli utili aziendali reinvestiti al bonus per le imprese che non fanno ricorso alla cassa integrazione e ai licenziamenti - è in arrivo al Consiglio dei ministri di venerdì. Se ne dovrebbe discutere oggi, in pre-Consiglio, e se tutto andrà liscio il provvedimento dovrebbe essere approvato in settimana dal governo. Prima del Consiglio si terrà una riunione del Cipe - il Comitato interministeriale per la politica economica - per decidere la ripartizione dell’ultima tranche di fondi europei Fas (circa 4-5 miliardi) per finanziare alcune grandi opere.
Il buon andamento dell’autoliquidazione di giugno, e dunque una tenuta delle entrate fiscali nonostante la crisi economica, sembra consentire all’esecutivo un qualche margine di manovra, soprattutto a favore delle imprese: oltre alla detassazione e al bonus, il decreto dovrebbe infatti imprimere un’accelerazione al rimborso dei crediti che le aziende vantano nei confronti della Pubblica amministrazione. Un problema, quest’ultimo, più volte sollevato dalle associazioni imprenditoriali. Secondo anticipazioni, verranno anche stanziate nuove risorse pubbliche per la ricostruzione delle seconde case nei comuni abruzzesi colpiti dal terremoto.
Alle imprese saranno dunque dedicati numerosi interventi: la cosiddetta «Tremonti-ter», con una detassazione parziale degli utili reinvestiti, il bonus anti-licenziamenti preannunciato dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, il rimborso dei crediti verso la Pubblica amministrazione. L’unico problema potrebbe sorgere in sede europea per il bonus, in termini di normativa sulla concorrenza. Il rovescio della medaglia è una «stretta» sulle compensazioni d’imposta, contro i comportamenti poco trasparenti da parte di molte imprese. Il governo appare intenzionato, inoltre, a rimborsare un po’ di più gli obbligazionisti Alitalia, penalizzati dal riassetto della compagnia. Non dovrebbe far parte del pacchetto fiscale, invece, lo «scudo». Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ne discuterà con i colleghi europei - forse già nei prossimi giorni a Parigi, in occasione della riunione ministeriale Ocse - e in sede G8. Rinvio anche per la tassazione secca del 20% sugli affitti, che era stata ipotizzata da Roberto Calderoli: troppo costosa.
Tremonti prosegue dunque con la politica della prudenza, portata avanti fin dall’inizio della crisi. «Abbiamo fatto bene a non far troppo - dice il ministro, a Milano per un convegno dei Cavalieri del lavoro -: aumentare il debito non è una soluzione, perché il rischio Paese diventa più elevato e bisogna pagare di più» in interessi sui titoli di Stato. Il ministro dell’Economia ricorda gli interventi sugli ammortizzatori sociali e sulle banche, per lasciare aperti i canali del credito nei confronti delle imprese.
Per Tremonti è ora fondamentale portare a compimento il federalismo fiscale: «Sarà fatto perché riscuote grande consenso in Parlamento e tra le Regioni, e rappresenterà il motore fondamentale per le grandi opere».

Tra le 19 grandi opere di «serie A» - ponte di Messina, alta velocità Treviglio-Brescia, il terzo valico ferroviario Milano-Genova, la Salerno-Reggio, l’Expo 2015, e così via - saranno suddivisi gli ultimi miliardi del fondo europeo Fas nel corso di una riunione del Cipe, sempre venerdì a Palazzo Chigi.

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