La Ue promette all’Italia aiuti sull’immigrazione

RomaLa crisi libica è ormai a uno snodo cruciale. E così, mentre i ministri degli Esteri degli otto Grandi si confrontano a Parigi sugli strumenti da adottare contro il regime di Gheddafi, Silvio Berlusconi incontra il presidente della Commissione europea Josè Manuel Durao Barroso per valutare come affrontare l’emergenza umanitaria e condividerne gli oneri a livello europeo. Un confronto che avviene proprio nel giorno in cui il Canale di Sicilia torna a scaldarsi e il flusso di sbarchi diventa improvvisamente impetuoso.
Complice la tregua concessa dalle condizioni del mare, avverse fino a domenica sera, al largo di Lampedusa vengono avvistate dalla Guardia di Finanza ben 22 imbarcazioni, di cui 19 recuperate e scortate in porto, ciascuna delle quali contenenti tra le 50 e le 60 persone. Un’altra imbarcazione, con 35 persone a bordo, si è invece rovesciata poco dopo la partenza dal porto di Zarzis. A dare l’allarme alcuni immigrati giunti a Lampedusa, la notizia è stata confermata dalla Guardia costiera. La situazione più controversa riguarda una nave con a bordo 1836 immigrati nordafricani, salpata dalle coste libiche e inizialmente diretta verso la Sicilia. L’imbarcazione, che si chiama Mistral Espress e stava seguendo la rotta Tripoli-Augusta, avrebbe poi cambiato rotta. Sulla vicenda è intervenuto il Viminale che avrebbe chiesto di non far entrare in acque territoriali italiane la nave, battente bandiera marocchina, che navigherebbe ancora in acque internazionali, finchè non sarà accertato chi siano i passeggeri e in particolare se si tratti di clandestini, di profughi e di richiedenti asilo e la loro effettiva provenienza.
L’emergenza torna dunque ad essere conclamata e ad assumere connotati preoccupanti. Una circostanza su cui si misurerà la credibilità dell’Unione Europea, chiamata a uscire dall’ambiguità e svolgere un ruolo nella crisi. Una assunzione di responsabilità su cui Barroso dispensa promesse e certezze. «Tutta la Commissione, e io personalmente, vogliamo una maggiore solidarietà e condivisione degli oneri. L’Italia si trova in prima linea sulle coste meridionali del Mediterraneo ed è legittima la preoccupazione che tali avvenimenti possano andare oltre le capacità di ogni singolo Paese. L’Italia può contare sulla solidarietà politica e anche finanziaria dell’Unione Europea». Il numero uno della Commissione - che in mattinata riceve una laurea honoris causa all’Università Luiss Guido Carli e nel pomeriggio viene ricevuto al Quirinale dal presidente Napolitano - prende anche posizione sui moti e le rivolte che continuano a svilupparsi nel Nord Africa. «L’Europa sta dalla parte di quelli che lottano per la libertà e per un futuro migliore. L’Europa vuol fare la sua parte per realizzare con successo questi cambiamenti epocali: il Mediterraneo deve unirci e non dividerci».
Le promesse di un impegno da parte delle istituzioni comunitarie suscita la reazione soddisfatta di Berlusconi. «Sulla questione dell’emergenza immigrazione, voglio esprimere un ringraziamento profondo al presidente Barroso - dice il premier - per quanto fatto finora, con particolare riferimento al rafforzamento della missione in corso dell’agenzia Frontex e per l’intenzione di presentare presto, ritengo entro giugno, un apposito piano per la gestione dei flussi migratori. Questa immigrazione è un problema comune che va affrontato e risolto con la collaborazione di tutta l’Europa. Ci aspettiamo quindi che dal piano della Commissione escano delle misure di concreto sostegno al nostro Paese».

Berlusconi lancia anche un appello-invito agli altri Paesi europei «affinchè si affianchino all’Italia nel partecipare alla missione umanitaria» che il nostro Paese sta effettuando al confine tra Libia e Tunisia. «Al momento è l’unica e sta dando assistenza a 12mila persone. Bisogna seguire questo modello di intervento».

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