da Roma
Il caro-petrolio fa salire la tensione fra la Commissione Ue e la Francia di Nicholas Sarkozy (spalleggiata a distanza dalla Gran Bretagna di Gordon Brown).
Il commissario europeo Joaquin Almunia ha bocciato lidea francese di una riduzione dellIva sui carburanti. «Gli Stati membri - ha detto - dovrebbero evitare di prendere iniziative unilaterali». I rincari del petrolio «preoccupano - ha aggiunto -, soprattutto perché tengono alta linflazione, con il rischio di conseguenze sociali. Ma i ministri europei hanno concordato allEcofin di Manchester del 2005, sotto la presidenza britannica, di evitare interventi fiscali nazionali e unilaterali. E quellaccordo è ancora valido».
Ai tempi dellEcofin di Manchester il barile era appena sopra i 70 dollari; oggi è sotto i 130 dollari. In tre anni è quasi raddoppiato. Per queste ragioni, Sarkozy insiste ed è orientato «a perseverare e firmare» il suo progetto di «calmierare» lIva sui carburanti. «Non sto proponendo - ha detto il presidente francese a Varsavia - una nuova aliquota Iva. Sto semplicemente proponendo la sua applicazione a partire da un certo livello» di prezzo del petrolio. «Comunque - ha sottolineato - pretendo che la proposta sia studiata prima di essere respinta. E aggiungo - ha ribadito - che questi interventi non inciderebbero sul deficit, poiché si tratta di misure temporanee, legate allaumento del barile».
Non a caso, dalla Commissione arriva un monito alla Francia di tenere sotto controllo proprio il deficit. Secondo Bruxelles, questanno Parigi raggiungerà un deficit pari al 2,9% del Pil; e nel 2009 toccherà il 3%.
A dare un sostegno indiretto alle tesi di Sarkozy interviene Gordon Brown, alle prese con lo sciopero dei camionisti inglesi che ha bloccato Londra. La Gran Bretagna - ha annunciato il premier britannico - chiederà che il tema del caro-petrolio entri nellagenda del prossimo G-8 giapponese.
Il confronto (piuttosto aspro) fra Commissione e Francia, in realtà, si sovrappone allaltro dibattito tra Parigi e Bruxelles sulla riforma della Politica agricola comune; una riforma che dovrebbe ridurre i sussidi agli agricoltori francesi. Da qui - secondo fonti europee - latteggiamento di Sarkozy. Il comportamento di Brown, invece, sarebbe ispirato dalla necessità di recuperare immagine internazionale, a fronte di un calo di popolarità interna.
Proprio perché le posizioni dellEliseo sullIva sui carburanti rientrerebbero in una strategia francese più ampia, è verosimile che lItalia non prenda direttamente posizioni sullargomento.
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