Ullrich cerca asilo ciclistico Correrà in Italia con Garzelli

Il tedesco sempre nella bufera per il caso Puerto pronto a correre il Giro con l’Acqua&Sapone

È in Svizzera, dove vive con moglie e figlia, e dalla Svizzera attende il primo segnale concreto di stagione: il via libera per correre, la licenza per poter tornare a pedalare come ha sempre fatto e come ormai fa da più di vent’anni.
Jan Ullrich, l’ex ragazzo prodigio del ciclismo mondiale, con un Tour, una Vuelta, un Mondiale a cronometro e un oro olimpico ai Giochi di Atlanta a risplendere in bacheca, da qualche mese vive ai margini del mondo. Per il ciclismo è il mostro di un movimento che ultimamente ne ha sbattuti tanti in prima pagina. Anche lui, come il nostro Ivan Basso, è finito nel tritacarne dell’Operacion Puerto, lo scandalo doping spagnolo. A differenza di Ivan non è stato ancora giudicato da nessun tribunale, perché come ha recentemente detto il presidente della federazione ciclistica svizzera «ci sono ben pochi elementi per giudicarlo: si va verso l’archiviazione».
Lui intanto si è allontanato di molto dalla Germania, che l’ha giudicato colpevole fin da subito, e si avvia verso l’Italia. Dalla prossima settimana tornerà, come ha già fatto poco prima di Natale, nel nostro Paese per allenarsi. «Amo l’Italia, amo gli italiani, adoro soprattutto la vostra cucina. Ho un sogno: correre per un vostro team», va ripetendo negli ultimi mesi il tedesco.
Jan Ullrich in Italia con la maglia di una squadra italiana? Possibile. Ben più di una ipotesi. La Acqua&Sapone di Palmiro Masciarelli, ex gregario di lusso di Francesco Moser, vorrebbe il tedesco da inserire nel team che è forte già di Stefano Garzelli e dell’ex prodigio Frank Vandenbroucke. «È vero, con Jan ci siamo parlati, anche in maniera molto concreta e positiva, ma le cose da valutare sono ancora tante.

Innanzitutto non si tratterebbe di ingaggiare solo Jan ma altri tre corridori (uno dei quali è Sevilla, ndr) che lui vuole portare con sé, poi ne voglio parlare con tutti i ragazzi della squadra a cominciare da Stefano Garzelli. Il progetto-Ullrich è decisamente affascinante e ambizioso, ci stiamo lavorando con impegno ma la strada è ancora lunga e in questo momento non è possibile prevedere dove ci porterà». Ullrich un’idea ce l’avrebbe...

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