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Ultima novità della manovra: pagare per essere controllati

L’obbligo di comunicare i movimenti dei conti correnti ha un costo che le banche trasferiranno ai clienti. Milleproroghe: in Parlamento modifiche alle pensioni

Le banche faranno pagare ai clienti i costi della collaborazione anti-evasione: la manovra «salva Italia», che oggi riceva la fiducia definitiva del Senato, prevede che i movimenti di tutti i conti correnti, decine e decine di milioni, vengano trasmessi in automatico all’Agenzia delle entrate. Ma chi pagherà per questa ciclopica operazione? «Faremo il possibile per limitare al minimo i costi per la clientela - ha detto l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni a Radio24 - ma qualche impatto ci sarà». È l’ultima, amara sorpresa della manovra: pagheremo per essere controllati.

Con la fiducia che sarà votata oggi al Senato si conclude il percorso parlamentare del decreto «salva Italia», e incomincia il viaggio del decreto «milleproroghe», che il Consiglio dei ministri approva domani. Il premier Monti appare risoluto a bloccare le tentazioni di modificare la manovra attraverso il secondo decreto: «Il milleproroghe non deve erodere la manovra», ha detto.

Dunque il testo governativo del decreto - il classico provvedimento omnibus di fine anno - non conterrà né modifiche alla riforma delle pensioni, né alla nuova Ici-Imu. Monti non può, tuttavia, bloccare il Parlamento, ed è rassegnato a concordare qualche modifica coi partiti che lo sostengono: ad esempio, potrebbero essere riviste le norme sul pensionamento dei «precoci», i lavoratori che hanno incominciato a 15-16 anni, riducendo ancora la penalizzazione degli «under 62» che vanno in pensione con 42 anni di contributi. È dunque probabile, come dicono a palazzo Chigi, che il testo del milleproroghe venga «arricchito» durante i passaggi parlamentari. L’unica modifica ufficiale che sarà introdotta dal decreto alla riforma delle pensioni è il rinvio al primo aprile prossimo della soppressione degli organismi di Inpdap e Enpals, che dovranno approvare i bilanci prima di confluire entrambi nell’Inps.

Nel milleproroghe verranno poi stipate montagne di rinvii: l’esecuzione degli sfratti slitta al dicembre 2012; sempre alla fine dell’anno prossimo sono prorogate le assunzioni nella Pubblica amministrazione (compresi il comparto sicurezza, gli enti di ricerca, le agenzie e gli enti non economici); proroga di un anno alla social card, la «carta acquisti» tremontiana per i meno abbienti; un anno in più anche per il commissario straordinario della Croce Rossa. Slitta al giugno prossimo il decreto sui taxisti abusivi. Fra le altre proroghe, quella della gestione della raccolta rifiuti da parte dei Comuni, fino al 31 dicembre 2012. E ci saranno altri 12 mesi di tempo per le verifiche sismiche.

Una proroga importante riguarda la partecipazione italiana ai programmi anti-crisi del Fondo monetario. Sarà a carico della Banca d’Italia, e non del bilancio pubblico, il prestito di 23,4 miliardi derivante dagli accordi fra Europa e Fondo monetario internazionale. In favore di Bankitalia sarà però attivata una garanzia statale a fronte dell’impegno assunto in sede internazionale.

Infine, governo e Regioni hanno raggiunto l’accordo sul finanziamento del trasporto pubblico locale, con 400 milioni di euro oltre il previsto. Il parere delle Regioni sulla manovra è dunque «favorevole».

Restano invece ostili Comuni e Province.

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