Ultimatum Cisl: «Servono subito duemila vigili»

Luca Malcotti (An): «La giunta comunale può procedere alle fondamentali assunzioni di uomini»

Stefania Scarpa

«Subito duemila vigili urbani per rinforzare i ranghi della municipale». La richiesta è dei responsabili Cisl della polizia municipale di Roma Gabriele Di Bella e Giancarlo Cosentino. «Comprendiamo la posizione dell’assessore D’Ubaldo - continuano i sindacalisti - quando afferma che l’amministrazione non può sopportare una forte variazione di bilancio per i costi derivanti dall’assunzione di vigili, ma allo stesso tempo è il caso di ricordare che da luglio 2002, data in cui l’amministrazione si impegnava a bandire entro il 31 dicembre dello stesso anno, un nuovo concorso per la polizia municipale bloccando di fatto le assunzioni attraverso il turn over, l’organico è passato da 7040 unità a 6300 circa. Dunque se a ciò si aggiungono i pensionamenti a dicembre, avremo di fatto a gennaio 2007 una reale carenza d’organico pari a mille unità, per la quale esiste già una copertura finanziaria».
Assunzioni che, secondo Luca Malcotti di An sono comunque possibili. «La giunta Veltroni - sostiene Malcotti - ha i poteri per assumere subito 2mila vigili urbani, indispensabili per adeguare il nostro corpo di Polizia Municipale. Esprimiamo tuttavia grande preoccupazione in ordine al fatto che nel documento di programmazione finanziaria 2007 del Campidoglio (come nell’assestamento 2006) non vi è traccia dei fondi necessari».
«Intanto - conclude - continuano ad accumularsi ritardi per lo svolgimento del concorso già bandito da tempo e che tuttavia servirà solo a colmare parte dei pensionamenti; infatti i vigili, essendo assunti per concorso, tendono a maturare i requisiti per la pensione a blocchi e questo è un periodo di grandi pensionamenti».
Infine, secondo Donato Robilotta, capogruppo alla Regione dei Socialisti Riformisti aderenti alla RnP: «Probabilmente con i poteri speciali in arrivo il Comune potrà assumere, in deroga all’attuale divieto, i duemila vigili urbani che mancano e che rappresenterebbero una grande boccata di ossigeno per il corpo dei vigili urbani.

Resta però il problema della riforma complessiva del corpo della polizia locale a livello regionale non solo alla luce delle nuove competenze degli enti locali ma anche per rispondere alle nuove problematiche legate al bisogno di sicurezza che i cittadini chiedono nelle grandi aree metropolitane».

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