Ultras, Matarrese: "Celle negli stadi"

Il presidente della Lega calcio sposa la "tolleranza zero" voluta dal governo. Il ministero dell'Interno promuove una campagna di comunicazione per sensibilizzare i cittadini

Ultras, Matarrese: "Celle negli stadi"

Roma - Celle negli stadi per i tifosi violenti. L'annuncio choc l'ha fatto il presidente della Lega Antonio Matarrese a margine della presentazione della nuova campagna del Viminale contro la violenza negli stadi. "Il nostro obiettivo è tolleranza zero nei confronti della violenza e mi auguro che tutti i presidenti di tutte le società siano d’accordo nel raggiungere l’obiettivo" ha aggiunto il ministro dell’Interno Roberto Maroni. Infatti "Tifosi violenti, vigliacchi all’ultimo stadio" è lo slogan di uno spot di trenta secondi, elemento chiave della campagna di comunicazione realizzata dal ministero dell’Interno in collaborazione con la Polizia di Stato. Campagna presentata stamane nella conferenza stampa al Viminale che ha visto la partecipazione, oltre che del ministro Roberto Maroni, del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, del presidente della Lega, Antonio Matarrese, e del capo della polizia, Antonio Manganelli.

La proposta Matarrese Sulla possibilità di importare o meno il modello inglese nel calcio italiano, il numero uno della Legaè stato molto chiaro: "Loro hanno un’altra cultura e poi non dimentichiamo che noi abbiamo comunque un’ottima tifoseria fatta di gente per bene che segue le squadre. Certo, in Italia ci sono delle leggi che vanno cambiate - ha aggiunto - e così anche le attività di quegli uomini politici che trovano gusto a difendere quelle persone che dovrebbero andare in galera. Invece, da noi c’è la corsa al padrino politico per la ricerca dei consensi. Noi non dobbiamo imitare nessuno, ma semplicemente dobbiamo cambiare e applicare le leggi, magari mettere se necessario delle celle negli stadi. Così se ci sono delinquenti, si mettono subito in cella e poi si trasferiscono nelle carceri. O siamo forti o è meglio arrendersi. Noi non ci arrendiamo".

Sensibilizzare i cittadini Obiettivo dell’iniziativa, ha spiegato il ministro, "sensibilizzare i cittadini, i giovani in particolare, ai veri valori dello sport e del tifo" per spingerli "a contrastare ciò che a che fare poco con lo sport e molto con la violenza". Lo spot - che mette insieme immagini di repertorio delle partite di calcio e alcuni episodi di teppismo, tra i quali quelli di domenica 31 agosto - andrà in onda sulle reti Rai e sarà on line sui siti di tutti i club della serie A e B, sul sito della Lega Calcio.

Nessun contrasto con l'Osservatorio Maroni ha anche affrontato le polemiche legate ai presunti contrasti con l’Osservatorio."Non c’è nessun contrasto con l’Osservatorio - ha spiegato il ministro dell’Interno - che, per Inter-Catania, aveva suggerito misure restrittive al prefetto di Milano che si è poi consultato con me e ha deciso di andare più in là delle indicazioni dell’Osservatorio".

Botta e risposta sulla giustizia sportiva Botta e risposta tra Maroni e Matarrese sulla giustizia sportiva, dopo che ieri il ministro aveva annunciato l’intenzione di inserire nel ddl sicurezza misure per meglio raccordare le decisioni della giustizia sportiva con le esigenze dell’ordine pubblico. "Lasciamo lavorare - ha attaccato Matarrese - la giustizia sportiva, rispettiamo l’autonomia dello sport per non creare pericolose invasioni di campo: ognuno faccia quello che sa fare". C’è, ha risposto Maroni "il pieno e totale rispetto dell’autonomia del giudice sportivo. Ho solo auspicato che ci sia un’intesa ancora maggiore tra chi ha la responsabilità di gestione dell’ordine pubblico (il Viminale) e chi ha la responsabilità di gestire sul piano sportivo le conseguenze del comportamento dei tifosi". Ad esempio, ha aggiunto, "la chiusura delle curve del San Paolo di Napoli decisa dal giudice sportivo, ha conseguenze sull’ordine pubblico". "Ognuno continui a fare ciò che sa fare meglio" ha detto ancora Matarrese. "Inizio a conoscere e a rispettare il ministro Maroni, un ministro che prima sorride e poi ci frega...

" ha ironizzato il presidente della Lega calcio che ha poi tirato una precisa stoccata: "Vorrei sottolineare e ribadire che ognuno si deve prendere le proprie responsabilità senza invadere il territorio dell’altro. Noi abbiamo grande rispetto nei vostri confronti - ha detto Matarrese rivolgendosi a Maroni - ma ognuno continui a fare ciò che sa fare meglio. Rispettiamo quindi l’autonomia dello sport".

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