
C'è chi questa estate vedrà il mare per la prima volta. E avrà finalmente un tempo per giocare. Che poi, il gioco, è anche un diritto dell'infanzia, aiuta a crescere sani ma chi se lo ricorda più. La "Fondazione Albero della Vita" si occupa dal 1997 di gestire le estati dei bambini che non possono permettersi di andare in vacanza. "Cerchiamo di rispondere a un'esigenza di sicurezza, accoglienza, gioco e confronto ricreando opportunità di svago che possano alimentare la curiosità, rafforzare l'autostima e restituire bellezza" è l'intento della Fondazione. Scuole chiuse e centri estivi troppo costosi possono mettere in difficoltà i genitori nella gestione dei figli - spiegano alla Fondazione - "Migliaia di bambini in Italia, infatti, rischiano di vivere mesi di solitudine, privi di stimoli, confronti e nuove opportunità. Un tempo vuoto che, invece di farli crescere, li lascia indietro".
Guardare il mare, ascoltare il rumore delle onde e sentire la sabbia sotto i piedi possono sembrare esperienze comuni, ma sono ancora tantissimi i bambini italiani che non hanno mai vissuto questa sensazione. Tra gite, laboratori e summer camp gratuiti, i bambini e le famiglie accolti dalle sedi di Milano, Perugia, Genova, Napoli, Catanzaro e Palermo, anche in estate potranno prendere parte a un ricco programma di attività educative e ludiche. A questo si aggiunge la tradizionale vacanza al mare per i bambini di età compresa tra zero e sei anni accolti nella comunità educativa di Milano perchè allontanati dalla propria famiglia di origine per situazioni di incuria, abusi o maltrattamenti.
"Crediamo che la mancanza di stimoli culturali, relazionali ed educativi possa compromettere in modo profondo il futuro delle nuove generazioni e si rendono fondamentali gli interventi condivisi tra il settore pubblico e il privato sociale" ha detto Isabella Catapano, Direttrice Generale di Fondazione l'Albero della Vita.