Unicredit, gli economisti aspettano la ripresa dal secondo semestre Titoli ancora giù

Per Unicredit il rischio che nessuno è al momento preparato ad affrontare è uno slittamento dell’uscita dalla crisi economica che, nelle previsioni attuali, dovrebbe esaurire la fase peggiore nella prima metà del 2009, per lasciare spazio a una stabilizzazione che preluda a una lenta ripresa nel 2010. «Il rischio è che la crisi duri di più di quello che pensiamo», ha spiegato ieri Marco Annunziata, capo economista di Unicredit dialogando con la stampa dopo la presentazione dell’outlook macroeconomico del gruppo sul 2009. Il ritorno alla crescita dovrebbe impedire al rischio di deflazione di materializzarsi. Tale rischio è legato a una mancata ripresa del prezzo delle materie e al previsto aumento dell’output gap (divario tra produzione effettiva e potenziale).
I titoli intanto hanno archiviato un’altra brutta giornata in Borsa con un calo del 5,9% a 1,259 euro, nuovo minimo. I volumi sono stati sostenuti.

Dall’inizio 2009, Unicredit ha perso il 37%, solo Mps ha fatto peggio perdendo il 43,15%. A detta dei trader, la sensazione è che ci sia qualche importante fondo esposto in Italia su assicurativi e bancari che abbia iniziato a smobilizzare le posizioni.

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