Unicredit-Hvb, accordo forse in settimana

L’ago della bilancia sarà Muenchener Rueck che detiene il 18% della banca bavarese

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da Milano

Si stringono i tempi per la campagna tedesca di Unicredit, che con l’acquisizione di HypoVereinsbank potrebbe mettere a segno la maggior fusione transfrontaliera tra banche europee. Tra Piazza Cordusio e Monaco di Baviera sarebbe persino già stato messo a punto uno dei tasselli solitamente più complicati, quello dei vertici del nuovo gruppo. E ieri il quotidiano tedesco Die Welt scriveva che i negoziati potrebbero già concludersi entro la fine della prossima settimana. In linea con questo scenario di stretta finale anche l’indiscrezione sul fatto che il presidente di Unicredit, Carlo Salvatori, sarebbe pronto a convocare un consiglio di amministrazione con 48 ore di anticipo tra giovedì e venerdì della prossima settimana, non appena arriverà l’ok da Profumo. E lunedì 13, secondo indiscrezioni, potrebbe riunirsi il consiglio di sorveglianza di Hvb. Non appena verrà deciso di andare avanti nella fusione, infatti, il progetto delle due banche dovrà essere sottoposto ai rispettivi organi di controllo. La convocazione dell’organo di vigilanza della banca tedesca, insomma, arriverà con la richiesta dell’avallo finale. E sia il vertice tedesco, sia quello italiano avrebbero interesse a chiudere in fretta la trattativa.
Ma Der Spiegel (nel numero in edicola domani) segnala l’attenzione dell’Antitrust per l’operazione e sottolinea l’ostilità alla fusione del presidente del consiglio di sorveglianza Albrecht Schmidt, che sarebbe impegnato in un testa a testa senza quartiere con Dieter Rampl, presidente del Vorstand. Der Spiegel sostiene che se andasse in porto la fusione, per Schmidt non ci sarebbe più posto e che non a caso il manager boicotta l’operazione con tutte le sue forze. Ma se lui vincesse, sostiene il settimanale tedesco, sarebbe Rampl a lasciare il suo posto, sconfitto. In ogni caso sarà l'azionista di riferimento Muenchener Rueck, il colosso delle riassicurazioni che controlla il 18% di Hvb, il vero ago della bilancia per i tedeschi.
La prospettiva che porta all’accordo, secondo fonti finanziarie tedesche, è che Rampl rinunci a tutti gli incarichi operativi per assumere la presidenza del gruppo Unicredit post fusione. Tutte le deleghe andrebbero invece nelle mani dell’attuale amministratore delegato della banca italiana, Alessandro Profumo. La disponibilità di Rampl a rinunciare a un ruolo operativo, sulla quale non si registrano commenti dalla sede di Monaco di Baviera, si inserisce in un disegno per la governance che potrebbe ovviamente venir rivisto nel corso delle trattative. L’ipotesi lascia però trasparire la volontà dei tedeschi di andare avanti, dopo che solo martedì il board dell’istituto bavarese aveva assegnato a Rampl il mandato di negoziare il matrimonio con gli italiani.


Secondo la stampa tedesca la due diligence sull’istituto bavarese sarebbe del resto in fase molto avanzata. Mentre sembra trovare sempre meno ostacoli l’idea di un concambio azionario con cinque titoli Unicredit per ogni azione Hvb, che valuterebbe la banca bavarese 16,5 miliardi di euro.

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