Missione a New York per i vertici di Unicredit. Obiettivo stringere sul dossier della Roma di Totti. A prendere il volo i due uomini di Piazza Cordusio che dalla scorsa estate stanno seguendo da vicino il fascicolo giallorosso: Paolo Fiorentino, vice direttore generale e Piergiorgio Peluso, responsabile corporate del gruppo. Lincontro, in agenda oggi, potrebbe registrare lassenza delladvisor Rothschild, incaricato da mesi a gestire il processo di vendita. E secondo indiscrezioni, dallaltra parte del tavolo potrebbe non esserci «Mr Gap», John J. Fisher, ma una cordata di imprenditori statunitensi. Da notare che i negozi di abbigliamento «Gap», molto noti negli Stati Uniti, sono appena sbarcati in Italia con aperture a Roma e a Milano. Lacquisto della Roma potrebbe quindi aumentare la popolarità del marchio nel nostro Paese. Il fatto che i vertici di Unicredit si muovano fino a New York lascia comunque pensare che le trattative siano alle battute finali. Lappuntamento servirà a sondare il terreno con gli interessati e a capire se ci sono le condizioni per vendere il controllo dellAs Roma. Non si esclude poi che Unicredit possa restare nellazionariato della società con una quota di minoranza. Il termine per presentare le offerte vincolanti è fissato al 31 gennaio e la banca si sta impegnando a trovare unofferta che massimizzi il più possibile questo asset ma che dia anche garanzie per il futuro del club, sulla base di un piano industriale solido. Oltre agli americani, si fa il nome del fondo Aabar, mentre è certo linteresse della famiglia Angelucci. Proprio lamministratore delegato dellistituto milanese, Federico Ghizzoni, ha ribadito che i suoi uomini stanno «lavorando duramente» al fine di chiudere. Del resto lobiettivo era trovare un compratore già per la fine del 2010. Quanto invece ai dati di bilancio Ghizzoni ha ribadito che per Unicredit il 2011 sarà un anno «positivo. Migliore probabilmente del 2010», mentre lultimo trimestre dello scorso anno e lintero esercizio sono stati «in linea con le nostre aspettative». Le offerte vincolanti per Pioneer, la controllata del risparmio gestito, sono attese «a breve, entro poche settimane», ha proseguito Ghizzoni senza escludere la possibilità di creare un polo tutto italiano del risparmio gestito con laltro big del credito nazionale, Intesa Sanpaolo. «Anche su questo aspetto - ha replicato a una domanda al riguardo - non posso commentare perché siamo in una fase complicata. Stiamo cercando la soluzione migliore per Pioneer: non è importante se sia una soluzione italiana piuttosto che francese». Unicredit ha ricevuto alcune offerte e le sta valutando. Così come è questione di settimane la designazione del successore di Sergio Ermotti alla guida della divisione «Cib».
Ieri, intanto, è stato rinviato ancora una volta il termine dellarbitrato tra Italpetroli e Unicredit. In serata i legali delle parti si sono ritrovati presso lo studio legale del professore Cesare Ruperto.
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