Unicredit risolve il nodo polacco e guarda a Praga

Oggi a Varsavia la firma per Pekao ma il risiko prosegue con la ceca eBanka. E l’ad Profumo «sfida» la City nell’investment banking

Massimo Restelli

da Milano

La risoluzione del nodo polacco e l’avvio della corsa per la ceca eBanka. L’Est Europa continua a catturare l’interesse di Unicredit che, dopo un lungo braccio di ferro, questa mattina dovrebbe firmare l’accordo con il governo di Varsavia per procedere alla fusione delle controllate Bph e Pekao. L’intesa, previa la cessione di 200 sportelli e la rinuncia allo stesso marchio Bph (oltre all’impegno di non ricorrere alla riduzione di personale), permetterà a Piazza Cordusio di proseguire sulla strada dell’integrazione con la tedesca Hvb, da cui è nato uno dei giganti del credito europeo.
Un gruppo che con l’amministratore delegato Alessandro Profumo e il presidente Dieter Rampl guarda sia al riassetto del credito europeo sia all’evoluzione della situazione italiana. La prossima tappa del cammino potrebbe essere Praga, per acquistare la locale eBanka oggi controllata dal gruppo finanziario privato Ppf di Petr Kellner attraverso la compagnia assicurativa Ceska Pojistovna.
L’indiscrezione è rimbalzata ieri sul quotidiano locale Hospodarske Noviny, secondo cui sarebbero cinque le banche interessate alla decisione di Ppf di vendere eBanka che con 471mila conti rappresenta l’undicesima realtà della Repubblica Ceca. In particolare, scrive il giornale economico, sarebbero tre le italiane in corsa (oltre a Unicredit, figurerebbero Banca Intesa e Popolare di Verona) cui si aggiungerebbero l’austriaca Raiffeisenbank e la britannica Hsbc: secondo gli analisti eBanka ha un valore prossimo a 170 milioni di dollari.
La trattativa appare ancora a uno stato embrionale ma, se sarà coronata dal successo, rappresenterebbe un altro tassello dell’espansione a Est di Unicredit (meno 1,4% in Piazza Affari in una seduta debole per l’intero comparto). Nessun commento tuttavia dall’istituto milanese che è periodicamente al centro del risiko del Vecchio Continente (comprese le voci di un possibile coinvolgimento nel destino della russa Aton). Gruppo che Profumo ha anche schierato come concorrente dei giganti anglosassoni in un settore strategico come l’investment banking.

Per lanciare la sfida il top manager ha scelto Uninews, il settimanale interno a Piazza Cordusio, ribadendo come Unicredit proponga una «investment bank di dimensioni europee» in grado di reggere il confronto con i migliori blasoni della City.

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