Roma - La seconda lunga giornata di colloqui al Quirinale si conclude con una dichiarazione del capo dello Stato. "Questa sera cercherò di riordinare gli argomenti e le idee e domani mattina comunicherò la decisione che mi è sembrato adottare. Mi riservo anche di motivare la mia decisione", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano salutando i giornalisti alla fine delle consultazioni. "Vi saluto e vi ringrazio per questa faticata. Sono state due giornate lunghe e molto cariche. Avete ascoltato le dichiarazioni che alcune delle personalità consultate hanno ritenuto opportuno rendere". Molto probabile, a questo punto, una riedizione del governo Prodi senza sostanziali modifiche. Almeno stando alle richieste, pressanti, che i partiti dell'Unione hanno avanzato a Napolitano nella giornata di oggi. Il vicepremier Francesco Rutelli ha escluso, infatti, l'ipotesi di un governo Prodi-bis. "E' il Prodi-uno che torna davanti alle Camere, se il capo dello Stato deciderà così", ha precisato Rutelli. Versione confermata, più tardi, dallo stesso Rutelli e dal segretario Ds Piero Fassino dopo l'incontro con il capo dello Stato al Colle: "Abbiamo verificato che ci sono le condizioni politiche per chiudere rapidamente la crisi: i numeri per ottenere la maggioranza ci sono. L'attività di governo deve proseguire, per cogliere le opportunità che il Paese ha di fronte. Per questo vogliamo presentarci al più presto alle Camere per ottenere nuovamente la fiducia. Siamo sicuri che supereremo l'impasse dei giorni scorsi, fiducia al nuovo programma in dodici punti".
D'Alema: ci sono basi per ripartire Il premier "ha indicato con molta chiarezza le scelte fondamentali che debbono caratterizzare un rilancio dell'azione di governo» e «su questa base si può ripartire". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema.
Mastella: abbiamo i numeri Davanti al presidente della Repubblica il ministro della Giustizia Clemente Mastella sottolinea la "necessità di continuità. Il chiarimento consentirà a Prodi di continuare con un voto parlamentare dopo il programma rimodulato. Famiglia, mezzogiorno, riforma delle pensioni che garantisca vecchi e giovani, continuità in politica estera: elementi qualificanti di un nuovo centrosinistra che possono consentire di recuperare nuovi consensi". Poi sui numeri: "Non spetta a Napolitano fare la conta, ma credo che i numeri ci siano". Ci vuole, secondo Mastella, "continuità nel solco del mandato degli elettori", quindi "escludiamo ogni formula di transizione, o di diverse maggioranze".
Di Pietro: andiamo alle Camere "L'Italia dei Valori è pronta a rinnovare la fiducia al governo Prodi se e quando sarà richiesto al parlamento, per andare avanti e approvare i primi provvedimenti in calendario". Lo ha detto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, dopo essersi incontrato con Napolitano.
Diliberto: Prodi torni in parlamento "Abbiamo chiesto al presidente Napolitano di rinviare il governo Prodi alle Camere per un nuovo voto di fiducia, pronti a sostenere il programma siglato prima delle elezioni e rinnovato ieri", ha detto Oliviero Diliberto, segretario del Partito dei Comunisti Italiani, a seguito del colloquio con il capo dello Stato.
Pecoraro Scanio: l'esecutivo vada avanti "Questo governo deve continuare nell'azione di risanamento del Paese e nella svolta ecologica avviata. Il Paese ha bisogno che il programma venga attuato». Quanto alle polemiche sulla realizzazione o meno della Torino-Lione, Pecoraro Scanio ha tentato di sgomberare il campo dai dubbi: "Il punto 3 del patto sottoscritto ieri dice che si faranno i Corridoi europei e che si farà la mobilità sostenibile. Spero che l'osservatorio acceleri il suo lavoro. Vogliamo realizzare bene le opere utili al Paese". Sulla stessa linea anche Rifondazione comunista. Ottimista il segretario Franco Giordano: "La maggioranza avrà la fiducia in entrambi i rami del Parlamento. Ne sono convinto".
Campagna acquisti Le trattative continuano serrate per verificare se sul documento programmatico presentato dal Professore agli alleati si riesce a trovare l'appoggio di singoli parlamentari esterni. Il pressing è concentrato sul senatore Marco Follini, segretario del movimento "L'Italia di mezzo". L'ex leader dell'Udc va ripetendo che ci vuole un nuovo centrosinistra più spostato al centro. Ieri ha sentito Massimo D'Alema, ha avuto un faccia a faccia con Francesco Rutelli e un incontro con il ministro della Giustizia Clemente Mastella e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta sul documento proposto dal Professore. Fonti del centrosinistra assicurano che Follini abbia dato la sua disponibilità ad appoggiare il governo Prodi, ma si tratta ancora un sì con riserva. Il senatore considera il dodecalogo di Prodi come un segnale di apertura, ma deciderà ufficialmente solo dopo la conclusione delle consultazioni al Colle. Raffale Lombardo, leader del Movimento per l'Autonomia, non è soddisfatto dei 12 punti e non voterà la fiducia a questo esecutivo. "Sicuramente questo documento - dice l'europarlamentare - è insufficiente rispetto a quello che abbiamo chiesto".
Ds: nessuna rinuncia ai Dico «È improprio per tanti motivi mettere i Dico al centro del delicato confronto per la soluzione della crisi di governo. Intanto, non c'è nessuna rinuncia, perché il governo si è esposto fino a presentare un suo disegno di legge sulle unioni di fatto. Oggi dunque la parola è passata al Parlamento: l'accelerazione del governo c'è già stata. Questo spiega quell'elenco di priorità proposto da Prodi e accolto da tutti i partiti»: è quanto sottolinea Marco Filippeschi, responsabile delle Politiche istituzionali della segreteria nazionale Ds.
Rosa nel pugno: sostegno immutato "La Rosa nel pugno ribadisce il proprio sostegno a Romano Prodi come presidente del Consiglio, qualunque sarà la soluzione scelta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano". Roberto Villetti, capogruppo dei radicalsocialisti alla Camera parla così al termine delle consultazioni con il capo dello Stato. "Noi - dice - abbiamo significato al presidente della Repubblica che preferiamo che Romano Prodi formi un nuovo governo".
Margherita: fiducia a Prodi Per lo stato maggiore della Margherita, riunito da questa mattina al Nazareno per fare il punto sulla crisi di governo prima di salire al Quirinale nel pomeriggio, "vi sono le condizioni politiche per una piena ripresa della coesione e della condivisione in seno alla maggioranza per una strategia di riforme per la crescita economica e la credibilità internazionale del Paese". A darne notizia è il coordinatore nazionale dell'esecutivo della Margherita, Antonello Soro, riferendo che "la presidenza della Margherita ha rinnovato piena fiducia in Romano Prodi e nel suo governo". La presidenza Dl, prosegue Soro, ha inoltre "espresso apprezzamento per le specificazioni programmatiche illustrate ieri sera dal presidente del Consiglio".
In questo senso, la Margherita ritiene che "debba essere espresso in Parlamento un consenso chiaro ed esplicito per riprendere l'attività di governo nel segno di quel programma e in particolare sulla politica estera e di sicurezza, in vista delle eminenti decisioni riguardanti le missioni all'estero".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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