Uomini ingrati, il video non si può annusare

diSe gli americani non ci fossero qualcuno dovrebbe inventarli. Hanno una straordinaria capacità di inventare il superfluo e noi di seguirli, magari dopo una decina d’anni. Ora è arrivata la volta della TV per cani, ma qualcuno ricordo che aveva già pensato, non molto tempo fa, a quella per gatti (che peraltro avrebbe anche più senso). Esiste un problema per chi possiede un cane, soprattutto per chi ha calcolato male l’acquisto, pensando fosse una sorta di peluche oppure per chi ha sbagliato completamente razza o anche semplicemente per il pantofolaio che pensava di starsene tutto il giorno davanti al televisore, birra e pop corn in mano, con Rolf che se la dormiva beato sul divano accanto. Conosco persone che non muovono le chiappe dal divano neanche se gli spari che, intenerite dal cucciolo visto nella vetrina del negozio, oppure assillate dalle pressioni di Carletto hanno acquistato un Beagle. Ora, si tratta di una razza magnifica, di una simpatia unica (Snoopy vi dice qualcosa?) capace di uno smisurato affetto, ma dotato di una carica di energia che la bomba di Hiroshima era un aliseo al confronto. Il problema diventa molto serio quando l’energia rimane compressa a casa, mentre voi siete fuori al lavoro e non avete tempo di liberarla. Ci pensa lui a far calare il livello della pressione, devastando la casa. Gli americani si sa, sono molto pragmatici e soprattutto onorano generosamente una frase «Time is money» (Il tempo è denaro). Così, dopo avere inventato e imposto sul mercato crocchette e mangimi vari in scatola, che fanno guadagnare tempo, ora se ne escono con i canali televisivi dedicati ai cani che trasmettono prati verdi, palle che rotolano e tutto quanto l’uomo pensa che potrebbe piacere a un cane seduto davanti a un monitor. E qui casca l’asino, cioè l’uomo che dovesse abbonarsi (immagino ci vorrà un abbonamento particolare) al network «canino». Non è il cane che si diverte e sta tranquillo a casa davanti alla TV, ma è proprio l’uomo che si diverte e sta tranquillo mentre, al lavoro, pensa che il suo cane stia mollemente sdraiato sul divano dinnanzi al monitor. Qualche «volpone» che ha abboccato a una simile cretinata si è poi lamentato che la faccenda non funzionava, rivolgendosi al veterinario. Il vet, ancora più sbiellato di lui, gli ha risposto seriamente che si era dimenticato di mettere lo schermo all’altezza del cane.

Ma qui siamo fuori dal balcone! Il cane ha necessità assoluta di usare il naso, altrimenti di un monitor di vetro non gliene può fregar di meno, anche passasse sullo schermo un gatto che gli fa il gesto dell’ombrello. Figuriamoci prati verdi e palle che rotolano. Sono le mie, di fronte a tali cazzate.

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