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Un uomo dall’inizio alla fine

F inalmente un uomo. Un uomo con i suoi insopportabili difetti, ma un uomo. Un uomo che decide di lasciare la Nazionale dopo il mondiale, comunque vada a finire quel torneo, ne informa i dirigenti subito dopo le prime indiscrezioni giornalistiche, e tiene fede alla promessa fatta. Resistendo alla mozione dei sentimenti, al pressing di politici e dirigenti saliti sul suo carro, sul pullman del vincitore, secondo tradizione. Finalmente un uomo che non prende cappello perché qualcuno gli contesta uno schema tattico come accadde al Bearzot spagnolo. Ma un uomo che invece assiste inerme, indifeso, al fuoco di fila proveniente da giornali e procura e si ritrova da solo, chiuso in un angolo, a difendersi da reati mai commessi. Insopportabile poi, per il cuore di un padre, il peso di aver trascinato involontariamente, nella bagarre giudiziaria, anche il figlio Davide. Volevano colpire lui, il Ct, e hanno preso di mira il figlio, procuratore inserito nell’elenco della Gea, accusando i due di intrallazzare sulle convocazioni della Nazionale.
Per questo e solo per questo Lippi ha comunicato ufficialmente d’aver concluso la sua missione in Nazionale. E di essere pronto, dopo il naturale anno sabbatico, a tornare nel mischione, a rivivere altre sfide, di sicuro meno esaltanti di quelle conosciute nelle notti di Germania 2006. A quest’uomo tutto di un pezzo, bisognerà un giorno o l’altro concedere il riconoscimento postumo. A Duisburg, il tecnico ha fatto un lavoro eccellente, ha allestito una testuggine non una squadra di calcio, ha commesso lungo la strada qualche errore, si è intestardito con scelte discutibili (Iaquinta e non Inzaghi, per esempio) ma di allenatori così è pieno il mondo, come è dimostrato dallo stesso Klinsmann, selezionatore virtuale, capace di preparare un mondiale restando per settimane, mesi dall’altra parte del mondo, in California.
A Coverciano ne arriva un altro, Roberto Donadoni, con lo stesso dna. Pensate a cosa fece a Livorno, qualche mese fa. Ma stavolta, per la Nazionale campione del Mondo, c’è bisogno subito di un allenatore vero, completo, fatto.

L’uomo tornerà utile più avanti.

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