Washington - La crisi economica si fa sentire sempre più forte e arriva a colpire duramente il mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è salito a maggio dall’8,9% al 9,4%, il livello più alto da circa 25 anni. Dall’inizio della recessione, gli Stati Uniti hanno perso 6 milioni di posti di lavoro, l’emorragia più acuta dai tempi del dopoguerra.
Gli effetti della crisi Dall’inizio della recessione (fine 2007) gli Stati Uniti hanno perso 6 milioni di posti di lavoro, l’emorragia più acuta dai tempi del dopoguerra. La disoccupazione negli sale per la prima volta da 25 anni sopra il 9%. Il tasso di di disoccupazione a maggio schizza al 9,4%, il livello più alto dal 1983. Ad aprile era all’8,9% e gli analisti si aspettavano che salisse al 9,2%. Gli occupati americani (calcolati su una diversa base statistica rispetto alla disoccupazione) a maggio calano di 545mila unità, contro i 625 mila posti in meno di marzo e i 504mila posti in meno di aprile (entrambi i dati sono stati rivisti in meglio rispetto alle precedenti rilevazioni). Gli analisti si aspettavano che a maggio i posti in meno fossero 520mila. A livello settoriale i posti persi nell’edilizia sono stati 59mila, contro i -108mila di aprile, anche grazie agli aiuti governativi. Nel settore dei servizi alla produzione i posti persi sono stati 120mila contro i -230mila di aprile. Nel settore manifatturiero i posti di lavoro in meno sono stati 156mila.
Se ai dati sui disoccupati si aggiungessero quelli su coloro che hanno smesso di cercare lavoro e quelli che fanno part time, il tasso di disoccupazione risulterebbe del 16,4 per cento. Secondo il dipartimento del Lavoro l’ammontare totale di disoccupati risulta ora pari a 14,5 milioni di persone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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