«Usain? Bravo ma furbo Provi a fare quelle scene dopo 50 km di marcia...»

Caro Schwazer ora tocca a lei, è campione olimpico della 50 km di marcia, serve una medaglia pesante per questa Italia leggerina. Le pesa?
«Affatto. Preferisco aver vinto l’oro a Pechino e prendermi questo peso sulle spalle. Vado per vincere una medaglia. Non so quale. Ma se ci riesco, sarà la terza di fila in un mondiale. Niente male, vi pare?».
Sarà l’uomo da battere, gli avversari l’avranno studiata...
«Allora si saranno accorti che devono rischiare».
E lei?
«Dovrò essere molto umile. Non dire: spacco tutto. Non devo strafare, ma andare al mio ritmo, guardare il mio orologino al polso e fidarmi di lui».
Potrebbe essere la risposta maschile alla Pellegrini?
«Spero di esserlo, certo. Ma se non vinco, non ne faccio una tragedia. La Pellegrini è stata bravissima, ha l’età giusta per dare il massimo. Io sono ancora giovane per la mia specialità, ho 24 anni, ho tempo davanti. Posso concedermi qualche pausa. Sono già a due bronzi mondiali e un oro olimpico: tre podi in quattro anni».
Dopo l’oro in Cina, ci sta riprovarci...
«Vero, ma voi sapete quanti atleti italiani hanno vinto il mondiale subito dopo l’Olimpiade? Ho studiato bene la storia: nessuno. Quindi quello che arriva, arriva. Ci sono 50 km di mezzo e se non hai gambe buone, non puoi pregare per averle».
Carolina Kostner, la sua fidanzata, non sarà in tribuna.
«No, mi spiace. Ma ora sono concentrato sulla mia gara, mi gioco la stagione».
Che ne dice di Bolt? Fenomeno?
«Dico che è bravissimo, ma fa il furbo. Lo vorrei vedere fare quelle scene, balli e danze dopo 50 km. Lui con dieci secondi se la cava. Io arrivo steso dalla fatica».
Impressionato dalla Semenya? Uomo? Donna?
«Dico che va rispettata. Ci sono troppe speculazioni. Dopati? Non dopati? Pensiamo ad andare forte, senza metter sempre naso nella porta del vicino. Anch’io potrei pensare male dei russi che gareggiano con me. Ma non è gusto. Lei ha fatto una grande gara, ha solo 18 anni, ha dovuto superare l’impatto con una finale, non si è fatta prendere dal panico. Bisogna portarle rispetto. Corre, gareggia e tutte le dicono: ma sei un uomo? Non si può».
Solita domanda: si sente italiano o altoatesino?
«Solita risposta: voglio gareggiare per l’Italia ma ciascuno di noi è orgoglioso della propria regione. E stavolta ho una ragione in più per vincere».


Quale?
«Metto all’asta le scarpe che userò nella 50 km per donare soldi all’istituto Gaslini di Genova, quello dei bambini. Sono nuove, perché metto sempre scarpe nuove. Se vinco varranno di più e faremo più soldi».
RiSi

Tv: marcia 50 km ore 9.10 su Rai Due; le altre finali dalle 18.10 su Rai Due.

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