Stefania Scarpa
Condannati. La Sta, agenzia di mobilità del Comune, la Crp (Compagnia Romana Parcheggi) srl e lex assessore capitolino al traffico Walter Tocci sono stati riconosciuti colpevoli in primo grado dalla Corte dei Conti per danno erariale nellambito del giudizio riguardante la gestione dei parcheggi a pagamento nella capitale negli anni 1995, 1996 e 1997. Le due società dovranno restituire al Campidoglio circa 5 milioni di euro, mentre Tocci è stato condannato al pagamento di circa 130mila euro. La sentenza, depositata alla fine di dicembre, è stata pubblicata solo ieri.
Gli accertamenti demandanti alla guardia di finanza hanno evidenziato «anomale attività di spesa» consistenti «in particolare nella diminuzione degli utili della gestione», oltre che una serie di spese non pertinenti, incongrue, illecite, che hanno incrementato artificiosamente i costi del servizio della sosta, incidendo negativamente sui proventi. Di qui, il danno causato allente proprietario delle strade, Comune di Roma, «che per il tramite di detti proventi avrebbe dovuto assolvere a finalità di pubblico interesse - come la costruzione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei o, più in generale, il miglioramento della viabilità - vale a dire a finalità che, in quanto uniche alternative alla sosta lineare su strada, avrebbero consentito la fluidificazione e la limitazione del traffico privato individuale».
La Sta, incaricata di gestire la sosta a pagamento, in quel periodo, secondo la Corte del Conti, non ha infatti versato alcun utile al Comune, come avrebbe dovuto anche in forza di una sentenza della Cassazione, avendo utilizzato i proventi della sosta interamente per i costi di gestione del servizio. Costi, però, lievitati e non riconosciuti corretti e legittimi dalla Corte.
Nel giudizio di responsabilità, infatti, la magistratura contabile ha condannato la Sta e la Crp Srl (una società del Gruppo Aci) per tre diverse tipologie di costi illegittimi che hanno inciso sullentità dei proventi attesi dal Comune. Il primo riguarda lacquisto dei parchimetri peraltro mai utilizzati a un costo doppio rispetto al normale, attraverso una rete di intermediari commerciali. La seconda voce di costo illegittimo riguarda il personale, cioè gli ex parcheggiatori abusivi, costituitisi in cooperativa e pagati interamente con i proventi della sosta. Secondo la Corte dei Conti, invece, la Crp Srl avrebbe dovuto dare, in forza della convenzione stipulata con la Sta, i proventi della sosta a pagamento alla società comunale, accollandosi i costi del personale. Non avendo però personale proprio è ricorsa allutilizzo degli ex parcheggiatori abusivi, costituitisi in cooperativa. Il terzo è il costo provocato dalle consulenze esterne affidate sempre a queste cooperative.
La Corte dei Conti, infine, ha condannato per responsabilità amministrativa di omessa vigilanza e mancato controllo sulla gestione del servizio della sosta a pagamento lex assessore comunale alla mobilità Walter Tocci.
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