Vacanze come in guerra: trucchi per sopravvivere

Dopo gli ultimi delitti in località balneari, gli inglesi offrono un manuale per i viaggiatori. Coi consigli di spie e marines

Vacanze come in guerra:  
trucchi per sopravvivere

Londra - Mutuati dall’esperienza di agenti segreti, marines e paracadutisti, ecco i «Trenta consigli per sopravvivere alle vacanze». L’opinione pubblica britannica è rimasta inorridita dall’efferato delitto di Antigua: una coppia in viaggio di nozze massacrata da criminali, che hanno ucciso la donna, riducendo il marito in fin di vita. Così il tabloid Daily Mirror è corso ai ripari, offrendo ai suoi lettori, e a tutti i viaggiatori ansiosi, un vademecum prezioso.

Questi consigli, scrive il tabloid, vengono di solito dati a corsi per viaggi in ambienti ostili organizzati dal Pilgrims Group per chi va in zone come Irak e Afghanistan. Ma davvero andare in vacanza è come recarsi in zona di guerra?

Ibiza o Corfù, mete amatissime dai britannici, rappresentano davvero luoghi dove si rischia ad ogni passo? Il giornale, prima di tutto, ammette che un evento tragico come quello di Antigua è assai raro: molto più frequente essere rapinati, scippati, ammalarsi o perdere il passaporto. Nel breviario ci sono molti trucchi, semplicissimi, che secondo gli autori aumentano la tranquillità del viaggiatore.

Alcune strategie, in particolare, si possono mettere in pratica usando il semplice buon senso e senza fare un corso apposito. Ad esempio, quella di evitare di sfoggiare gioielli o gadget elettronici in zone poco sicure, senza sapere qualcosa su usi e costumi locali. Il consiglio numero uno della lista riguarda i taxi: «Sedete dietro al guidatore, così che non vi veda dallo specchietto retrovisore. Usate solo taxi ufficiali o mezzi dell’albergo». Poi, anche se è un po’ più macchinoso, si suggerisce di portare sempre un piccolo «ferma-porte» con sé: «In alcuni Paesi il personale degli alberghi entra a piacimento nelle camere. Così evitate che entrino, e, in caso d’incendio, con un calcio lo tirate via e liberate la porta».

Non è finita qui. Sempre a proposito di alberghi, la guida del Mirror spiega che il secondo piano è il migliore dove farsi assegnare una stanza: il primo è troppo facile da raggiungere per i ladri, e dall’ultimo non si può saltare in caso di incendio. Ci sono i consigli per evitare ritardi e seccature. Per esempio, nel «decalogo» compare un metodo ad hoc per limitare i danni quando si perde il passaporto: prima di partire, «fate uno scan della pagina dove c’è la vostra foto e i dati personali, tenete una copia a casa, e una sul vostro computer; mostrare una foto dell’originale vi eviterà una serie infinita di grane».

Ma, ovviamente, le regole più importanti riguardano la sicurezza. Per capire se qualcuno vi sta seguendo è indicato uno stratagemma banale ma efficacissimo, il cosiddetto «giro a scatola»: «Fate quattro svolte consecutive a destra e a sinistra. Se qualcuno fa lo stesso, allora vi sta seguendo». Non solo. Meglio, per precauzione, non sembrare troppo «turisti». In ristorante, in particolare, uno straniero viene facilmente notato: «Sedetevi con le spalle al muro, nella parte anteriore del ristorante, così che nessuno vi senta mentre discutete piani e movimenti. Evitate i tavoli vicino alla cucina o alle toilette, lì è più facile che qualcuno vi senta. Guardando la sala saprete inoltre chi c’è attorno a voi, e cosa sta succedendo nel locale».

Per il direttore del «Pilgrims Group», Bill Frear, «questi sono consigli che il

vostro agente di viaggio non vi darà, ma seguendoli avrete ottime possibilità di evitare problemi. Sono le tecniche usate dai professionisti in zone di guerra, ma sono altrettanto utili per le famiglie che vanno in ferie».

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