«Esor-dire. Parola che si può anagrammare in dire-rose» è stato detto nel discorso introduttivo al convegno della Scuola Holden. Ma la realtà emersa non è apparsa poi tanto rosea, anzi si sono spiegate e dispiegate soprattutto spine.
In ogni caso, nella quotidiana lotta per emergere si possono seguire alcuni consigli. Ecco un vademecum per gli aspiranti autori, secondo le indicazioni degli esperti.
1) Selezionare con cura la casa editrice. Inutile mandare un testo splatter ad Adelphi. In verità: è inutile mandare qualsiasi testo allAdelphi, a meno di essere uno scrittore novantenne mitteleuropeo oscurato dal socialismo reale e in voga negli anni 40, possibilmente di Praga o Budapest.
2) Aspettare per sei mesi ma non troppo oltre per la risposta dalla data di spedizione del manoscritto. In verità: tempi poco realistici non solo per leditoria ma anche per le poste italiane.
3) In caso di una risposta critica che lasci spiragli, dichiararsi pronti a modificare il testo: alcuni esordienti rifiutano di farlo e perdono la possibilità di pubblicazione. Si è sentita pure questa. Ma se esiste un tipo simile di aspirante esordiente devessere messo in unoasi del Wwf e protetto. Tutti gli altri farebbero carte false pur di vedere la propria opera in libreria.
4) Unire al manoscritto una sinossi, ovvero una sintesi del contenuto. Ma prima provare e riprovare a ripeterla a voce agli amici.
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