Il Valencia divora il Barcellona e fa tremare l’Inter

da Milano

La cattiva notizia è arrivata. No, i gol di Ronaldo sono stati folklore. Molto peggio quelli visti segnare ad Angulo e David Silva. Due reti per stendere il Barcellona, uno squillo di tromba inviato dal Valencia prima di presentarsi a San Siro. C’è tutto per rendere la partita di prima fascia. Ora che si è messa comoda in campionato, l’Inter dovrà mandare a mille il suo motore in Champions. Il Barcellona ha dimostrato che non basta il nome, il Valencia è rimasto l’osso duro incrociato ai tempi di Cuper: difesa che fa garanzia, gran lavoro sulle fasce, attacco atomizzato dalla presenza di Morientes e David Villa. Il Barcellona ieri sera aveva una difesa di burro, neppur fosse il Milan, ma il Valencia ha giocato un’ottima partita per almeno 60 minuti: prima difesa stretta, poi contropiede feroce e redditizio. Ha ripreso fiato e speranze nella Liga: battuto 2-1 il Barcellona che si è avvicinato grazie al gol finale di Ronaldinho, ora è terzo in classifica, difficile non cerchi di mordere anche in Europa.
Gli ottavi di Champions diventano il lasciapassare per chiudere la bocca a tutti coloro che sbeffeggiano il campionato e riducono il cammino dell’Inter a routine. Qualcuno potrebbe ricordare che la Juve dell’anno passato aveva realizzato solo un punto in meno. L’Inter che vince 20 partite su 23, senza aver la Signora fra i piedi, non ha lo stesso appeal. Appunto l’Inter l’anno passato era seconda, a 8 punti dalla capolista. Oggi se la passa con 14 punti sulla Roma e può sentirsi senza avversari in Italia. «Un vantaggio da sfruttare per concentrarci meglio sulla coppa», ha detto Mancini prima di convincere tutti a metter giù la testa e ricominciare a studiare per l’Europa. Contro il Cagliari, l’Inter non è stata esaltante, ha tenuto il motore a giri bassi, forse meno fresca, certo meno forte sulle fasce laterali.
«Nessuno pensa di aver già vinto il campionato», ha raccontato ieri Cordoba. «Ma intanto attrezziamoci per la Champions: sarà una partita dura, non pensiamo di poter gestire la situazione, dovremo giocare due grandi sfide, entrambe dure e tirate», ha riassunto Mancini, che non aveva bisogno di veder la partita di ieri sera per trovare conferma. Il Valencia costringerà l’Inter a tirare fuori i cannoni, magari regalerà il miracolo a Ibrahimovic, gran killer in campionato che ancora non ci ha preso in Champions. Il cannoniere europeo, per il vero, è l’argentino di turno: ovvero Ricardo Cruz probabilmente destinato ad accomodarsi in panchina, nonostante lo splendido ruolino (3 reti) che hanno trascinato l’Inter ai successi di Champions.
Strana situazione: i bomber nerazzurri sono Ibra e Crespo, ma anche quest’altro argentino è destinato alla panca. Dopo il gol realizzato domenica da Burdisso, sono 28 le reti fornite dal clan argentino, quasi la metà di tutte quelle segnate nelle tre competizioni (campionato, coppa Italia, Champions). I gringos nerazzurri sono otto, ma solo Cambiasso e Zanetti (5 gol in due) hanno un posto quasi assicurato. I cannonieri fanno la coda. Capita nel regno dell’abbondanza.

In Champions rientrerà Vieira, che ieri si è allenato. Lui e Ibra saranno i migliori amuleti per scacciare l’unico incubo che infesta le attese nerazzurre: finire arrosto come a Villarreal. Un peccato che nessuno dei compagni sente di aver scontato.

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