Ride Diego Della Valle. «Per la Fiorentina questo è solo il primo passo» dice il patron viola pochi secondi dopo la lettura della sentenza. Ma ha la faccia di un guerriero che è pronto a molte altre battaglie. «La società e noi non abbiamo fatto nulla. Percorreremo tutte le strade possibili per avere giustizia. Vogliamo togliere qualsiasi ombra». Dalla serie B (con 12 punti di penalizzazione) sono appena stati catapultati in serie A dalla Corte federale. Serie A da affrontare con un handicap di 19 punti, senza la possibilità di disputare i preliminari della Champions League e con il Franchi squalificato per tre giornate. «Intanto siamo tornati in paradiso» commenta il ds Pantaleo Corvino.
Della Valle ha la stessa carica che ha dimostrato in aula di fronte al presidente Piero Sandulli. «Ringrazio la corte - dice il patron -. Si è trovata tra le mani sentenze di piombo, è riuscita a decidere con serenità. Noi abbiamo risposto con fatti e circostanze a castelli accusatori costruiti con intercettazioni incollate per provare chissà quale teorema». La Fiorentina non giocherà la prossima Champions, il signor Tods non riesce a digerirlo, ma spara più in alto: «Noi non campiamo solo di coppe, ma di dignità. Bisogna togliere la parola fretta quando si giudica lonestà e la moralità delle persone».
Nel mirino viola finisce il processo di primo grado. «È stato scandaloso, allucinante - esplode Della Valle -. Sono state richieste le pene prima ancora di dare la parola alle difese. È stata massacrata la dignità delle società e delle persone». Ce nè anche per il supercommissario Guido Rossi. «È largonauta del calcio italiano. Sa tutto lui, attenzione perché lanno prossimo potrebbe addirittura giocare qualche partita di campionato». La sentenza di secondo grado dà un colpo di spugna agli scandali, ma secondo il patron viola il marcio del calcio italiano esiste, eccome. «Noi siamo solo le vittime. Ci vuole tempo per cambiare le cose, magari si guardi con attenzione ai bilanci delle società». Poi un occhio alla prossima stagione: «Vogliamo giocare la Champions. Nessuno dei nostri giocatori parte. Nemmeno Toni, lui ha ancora tre anni di contratto e lo rispetterà».
Grande gioia nelle piazze di Firenze. Urlo liberatorio alla lettura delle sentenze. Poi lincitamento alla società: «Se dicono di essere estranei al cento per cento agli scandali - sottolineano i supporter viola - devono andare avanti fino in fondo».
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