NellEst Europa, dove ha vinto lastensione, quei pochi che sono andati a votare devono essersi divertiti. Dai Paesi dellex cortina di ferro arriva una corte dei miracoli di eurodeputati composta da vallette, presidenti di club di calcio traffichini, poeti e vecchi reperti di epoca comunista. È la Romania il Paese che regala più chicche. Con la bellissima Elena Basescu, figlia dellattuale presidente Trajan, vince un biglietto per Strasburgo anche Gigi Becalli, esponente del nazionalista Romania Mare, discusso presidente dello Steaua Bucarest e incriminato per sequestro di persona e corruzione. Ci andrà sempre che gli venga revocato il divieto di espatrio. Non bastassero questi due, a rendere più folcloristica la delegazione romena ci penserà Corneliu Vadim Tudor, poeta di Stato ai tempi di Ceausescu e promotore della linea anti-rom e antisemita del partito, del quale è presidente e fondatore.
Per la serie «si stava meglio quando si stava peggio», i Paesi baltici votano con tanta nostalgia nel cuore, nostalgia di quando erano parte dellUrss. In Estonia ha trionfato lopposizione liberale del Partito di Centro, che porterà a Strasburgo il suo fondatore Edgar Savisaar, ultimo leader dellEstonia sovietica e attuale sindaco di Tallinn. Gli farà compagnia il candidato indipendente Indrek Tarand, giornalista che presenta la versione estone del format «Sei più intelligente di un bambino di quinta elementare?». In Lituania, purtroppo, ha fatto flop il Partito delle celebrità dellex presentatore Arunas Valinskas ma le star tv si riscattano in Slovenia, dove lha spuntata Tanja Falon, giovane corrispondente della tv di Stato da Bruxelles.
Gli xenofobi ungheresi di Jobbik invieranno a Strasburgo Krisztina Morvai il cui motto elettorale era «lUngheria appartiene agli ungheresi». I conservatori cechi (Ods) continueranno a essere guidati da Jan Zahradil, noto per il suo scetticismo sullUnione europea e per le teorie negazioniste del riscaldamento climatico.
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