Milano - "Non voglio solo giustizia, ed essere
assolto, ma cerco anche vendette, voglio che tutte queste persone che
mi hanno sputtanato, paghino per le loro responsabilità": lo ha detto il
fotografo Fabrizio Corona, prima di entrare nell’aula della quinta
sezione penale del tribunale di Milano, dove si sta tenendo il processo
nei suoi confronti per i presunti foto-ricatti ai danni di alcuni vip.
Corona: "Sono nervoso, intercettazioni camuffate" "Sono parecchio nervoso - ha spiegato Corona - perché ho letto delle
intercettazioni, appena trascritte e che non avevo mai visto, che sono
piene di falsità e addirittura sono state camuffate".
Il titolare della Corona's ha attaccato duramente il pm di Potenza,
Henry John Woodcock, che ha fatto partire l’inchiesta "vallettopoli" e
che ieri ha chiesto il rinvio a giudizio per lui e altre tredici persone. "Le
intercettazioni su cui si basa l’inchiesta - ha aggiunto Corona - sono
state camuffate. Queste persone e questo magistrato hanno rovinato
la mia vita e l’hanno fatto solo perché in quel momento avevo un po' di
potere".
Galliani assente giustificato Assente in aula
Adriano Galliani che avrebbe dovuto testimoniare nel processo contro
Fabrizio Corona per i presunti foto-ricatti ai vip. L’ad del Milan non sarà
in aula, perché è partito con il Milan per l’Olanda dove la squadra è
impegnata in coppa Uefa domani.
Galliani, chiamato dall’accusa a testimoniare nel processo, sarà
presente alla prossima udienza prevista per il 7 novembre. Tra i testi
chiamati oggi in aula dovrebbe essere presente la conduttrice Simona
Ventura.
Una decina di tv e una classe di studenti Ci sono anche gli studenti del quinto anno
di ragioneria di un istituto milanese nell’aula del tribunale di Milano,
dove si sta svolgendo il processo a Fabrizio Corona per i presunti
foto-ricatti ai danni di alcuni vip. Gli studenti, accompagnati dai loro
professori, hanno preso posto nella parte riservata al pubblico, mentre
gli operatori di numerose tv, circa una decina, stanno riprendendo
l’udienza in corso.
Gli studenti hanno spiegato di essere venuti in tribunale,
accompagnati dai loro docenti, per seguire le udienze di alcuni
processi e di aver saputo poi che nell’aula della quinta sezione penale
era presente Fabrizio Corona. "Siamo venuti per vederlo, perché di lui
e di quello che gli è successo abbiamo sentito molto parlare in tv", ha
detto sorridendo una ragazza.
Le accuse di Luciano Regolo "Lapo mi disse che era stato
oggetto di una trappola". Lo ha raccontato il giornalista Luciano
Regolo, ex direttore di "Novella 2000" durante la sua testimonianza al
processo in corso a Milano nei confronti di Fabrizio Corona, accusato
di alcuni episodi di estorsione e tentata estorsione ai danni di alcuni
vip. "Ho trovato strano - ha aggiunto Regolo - che sia stato proprio
Corona a gestire lo scoop dell’intervista con il transessuale Patrizia".
"Trappoloni" a Lapo e Coco Il giornalista, ascoltato dal pm Frank Di Maio e dagli avvocati di
Corona, ha raccontato di aver saputo che "Corona chiamò alcuni
dirigenti della Fiat per dire che aveva l’intervista e che, se volevano
ritirarla, dovevano pagare".
L’ex direttore di novella 2000, oltre alla vicenda di Lapo Elkann, ha
parlato anche di altri episodi, da lui definiti "trappoloni" ai danni di
Francesco Coco, Adriano e Marco Melandri, tutti personaggi che,
secondo l’accusa, hanno subito estorsioni o tentate estorsioni dal
fotografo siciliano. "Francesco Coco - ha spiegato Regolo - venne da me per dirmi che
Corona lo ricattava per alcune foto compromettenti".
Durante la lunga testimonianza, durata circa 3 ore, Fabrizio Corona
ha spesso sorriso in maniera ironica.
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