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Vallettopoli, il pm chiede: "Sette anni per Corona"

Sette anni e due mesi di reclusione oltre a una multa di 1.200 euro. E' la richiesta del pm Di Maio per l'agente fotografico: "Accecato dal denaro. Aberrante violazione nei confronti di Elkann"

Vallettopoli, il pm chiede: 
"Sette anni per Corona"

Milano - Il Pm milanese Frank Di Maio ha chiesto la condanna di Fabrizio Corona a sette anni e due mesi di reclusione per una serie di episodi di estorsione e tentata estorsione ai danni di personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, il calciatore Adriano, Lapo Elkann, il motociclista Melandri, l’ex calciatore Coco, l’imprenditore Vacchi, il calciatore Gilardino. Di Maio ha sollecitato invece l’assoluzione per un collaboratore di Corona, Marco Bonato. "Un uomo accecato dalla bramosia di denaro" con queste parole il Pm ha descritto Fabrizio Corona spiegando: "La bramosia di denaro ha fatto delirare Corona vanificando un progetto originario in se valido come quello dello sfruttamento del gossip. Il denaro ha spinto Corona a costruire un sistema illecito".

Sistema "mafioso" Come nelle estorsioni di tipo mafioso, anche nella condotta di Corona, secondo il pm, "basta la rappresentazione del male che accompagna la minaccia, senza alcunchè di concreto. Un comportamento che fa scattare nella persona offesa - ha proseguito il pm - un timore tale da coartare la volontà del soggetto". Il pm, in particolare, ha fatto riferimento al caso delle fotografie riguardanti Francesco Coco, che ritraevano l’ex calciatore nerazzurro all’uscita di una discoteca milanese in compagnia di una persona che poteva assomigliare ad un transessuale. Coco pagò le fotografie a Corona ma, secondo il pm, "non si è verificata una libera contrattazione. Corona ha accompagnato la trattativa con minacce e ha insistito sul carattere scabroso delle foto per realizzare il suo ingiusto profitto".

"Aberrante violazione nei confronti di Elkann"
Cercando di estorcere denaro alla Fiat, mentre Lapo Elkann era ricoverato dopo l’overdose e "lottava tra la vita e la morte", Fabrizio Corona ha commesso una "violazione aberrante", ha proseguito di Maio. Quando Corona fece sapere ai responsabili comunicazione della Fiat che aveva in mano "materiale scandalistico" sulla notte trascorsa da Elkann in compagnia di un transessuale usò, secondo il pm, "una minaccia seria, grave e dal forte contenuto intimidatorio". Corona infatti, ha proseguito Di Maio, "in quel momento intuisce lo stato d’ansia della Fiat e le fa capire quale capacità di dominio abbia e che può mandare a farsi benedire la reputazione degli Agnelli".

Quello che conta, secondo il pm, non è che poi la Fiat non abbia pagato, ma il contenuto di quella minaccia "lesiva della reputazione di Lapo, della Fiat e della famiglia Agnelli".


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