da Roma
Ntv, la società di trasporti privati che entrerà nel settore italiano dellalta velocità a partire dal 2011, parlerà anche francese. Ieri il presidente dellazienda, Luca Cordero di Montezemolo, ha annunciato lingresso nel capitale con una quota del 20% di Société Nationale des Chemins de Fer (Sncf), loperatore ferroviario transalpino interamente controllato dallo Stato.
«Con lingresso di Sncf completiamo in maniera importante la nostra compagine azionaria che rimarrà a larghissima maggioranza posseduta ed esclusivamente controllata da società costituite e operanti in Italia», ha detto Montezemolo, sottolineando che «laccordo prevede che la quota di Sncf non possa crescere oltre il 20% ed è in esclusiva per quanto riguarda lAlta velocità». Il valore della transazione, secondo le indiscrezioni anticipate dal quotidiano francese Les Echos, dovrebbe aggirarsi sugli 80 milioni di euro e Sncf avrà due posti su 14 nel cda di Ntv. I venditori sono stati gli altri azionisti di Ntv. Mdp Holding (controllata pariteticamente da Montezemolo, della Valle e dallimprenditore napoletano Gianni Punzo) è scesa dal 54,5 al 38,4%, Imi Investimenti (gruppo Intesa) ha ceduto l1,4% attestandosi al 20% e Generali (ora al 5%) ha venduto l1,1% mentre gli altri, tra i quali la famiglia Bombassei, hanno limato le quote.
Montezemolo ha confermato gli obiettivi di Ntv: investimenti di un miliardo euro entro il 2011 (650 milioni già impegnati per lacquisto di 25 treni Agv di Alstom) e breakeven entro fine 2013 o, al più tardi, entro il primo semestre 2014. La società punta a una quota di mercato del 20% in Italia e a un fatturato che a regime dovrebbe attestarsi sui 500 milioni di euro. Laffitto delle rotaie da Rete ferroviaria italiana (gruppo Fs) costerà 140 milioni allanno, ha ricordato Montezemolo. Una precisazione non estemporanea visto che lAntitrust ha avviato unindagine, sollecitata da Ntv, per abuso di posizione dominante nei confronti del gruppo Fs.
«È necessario arrivare a una separazione tra il gestore della rete e lazienda di trasporto ferroviario», ha ribadito lad Giuseppe Sciarrone.
Lo «scambio di cortesie» tra Ferrovie e la società guidata da Montezemolo non è solo legato a queste controversie. Lad di Ferrovie, Mauro Moretti, aveva già chiesto «un sistema di regole che non porti a consegnare tutto il patrimonio industriale italiano a Francia e Germania», un accenno non troppo velato alle trattative intercorse tra Ntv e Deutsche Bahn prima della partnership con Sncf. Preoccupazione condivisa anche dal sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, che ha auspicato listituzione di una commissione perché «ricostruisca in maniera chiara e cristallina liter della vicenda».
Anche il presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, Luigi Grillo, memore dellesito della vicenda Bnl, ha paventato il rischio che Ntv possa configurarsi come un «cavallo di Troia» per Sncf sul mercato italiano, mentre a sua volta Fs non riesce a penetrare su quello transalpino. E sicuramente il mondo politico italiano non ha gradito i recenti sviluppi della breve storia di Ntv, che non appena ottenuta la licenza a operare dal governo Prodi, ha scelto di affidarsi alla tecnologia francese di Alstom. Il treno superveloce Agv nello scorso febbraio fu presentato dallo stesso presidente della Repubblica, Nicholas Sarkozy, che nel 2004 difese lazienda francese dalle mire espansionistiche di Siemens.
Certo, e questo Montezemolo lo ha lasciato intendere, laccordo con Sncf consente allItalia di avere un alleato nel settore ferroviario e non uno scomodo concorrente che nel 2010, con la liberalizzazione del mercato, avrebbe potuto facilmente varcare le Alpi e limitare il raggio dazione di Fs.
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