nostro inviato ad Agrate Conturbia
Più che a Marco Van Basten, occhio alla sua caviglia destra e a quella maledetta cartilagine. Un tormento che, dopo il ritiro del 1995, torna a separare i destini del Milan e dellolandese che ieri ha definitivamente stoppato ogni rumours su un suo possibile ritorno in rossonero. «Allenare il Milan? - si domanda lex tecnico di Olanda e Ajax - Ancora non ho ricevuto alcuna offerta, ho letto sui giornali di questo interesse, ma io non mi sento pronto perché cè sempre questo problema alla mia caviglia che mi blocca», il categorico rifiuto, alimentato da una altrettanto categorica spiegazione: «Per essere un allenatore devi essere libero, soprattutto di testa, e io non posso pensare di svolgere il pesante lavoro di tecnico se prima non risolvo questo problema alla caviglia. Poi, magari, ci potrebbe essere una possibilità: mi piacerebbe, ma non oggi».
Una complicazione di non poco conto, evidenziata da come Van Basten si muove - zoppicando - persino su un campo da golf. Invitato alla «Pro Am Vialli e Mauro Golf Cup», evento benefico organizzato dalla «Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e per lo sport», lolandese ha giocato con scarpe speciali, rinforzate a livello della caviglia; in più, dopo ogni colpo, si è sempre mosso sul campo a bordo di una golf car senza mai compiere più di pochi passi. Un impedimento che basta e avanza per escludere lolandese dalla rosa dei papabili alla panchina del Milan. Poi, però, vai a leggere tra le righe delle parole di Van Basten e ti accorgi dellesistenza di una possibile doppia interpretazione, ben più allarmante della prima. Cosa servirebbe al Milan per ripartire? «Bisogna capire cosa si intende per ripartire - la sua risposta -: se si intende voler vincere scudetto e Champions League, allora devono succedere tante cose, perché al momento non vedo i rossoneri allaltezza, come potevano esserlo dieci anni fa». Ecco allora come il problema alla caviglia cominci a trasformarsi più in un pretesto che in un vero e proprio impedimento (che comunque rimane bello grosso). Non a caso, lolandese non manca di sottolineare come il Milan abbia «venduto tanti giocatori» e come Leonardo abbia comunque ottenuto «un grande risultato» centrando il terzo posto.
Sfumato Van Basten, con la possibilità di Allegri sempre più remota, in caso di divorzio con Leonardo (ormai quasi sicuro) al Milan non resterà che affidarsi a Tassotti (da solo o in coppia con Galli): «Credo che chiunque abbia il patentino di allenatore, e anche quelli che non ce lhanno, sognino di sedere sulla panchina del Milan», lautocandidatura di Tassotti, sempre più pronto a ricevere leredità del tecnico brasiliano.
Per un Van Basten che declina lofferta del Milan, ecco un Benitez che si prepara a fare altrettanto con la Juventus. Dopo i tentennamenti del tecnico spagnolo dei giorni scorsi ecco il rifiuto vero e proprio: «La situazione non è cambiata. Volevo restare e continuo a voler restare. Ho avuto un incontro con il presidente ed è stato un incontro positivo. Ci ritroveremo nuovamente questa settimana dove parleremo ancora del futuro». E così la Juventus, rimasta con il cerino in mano, è pronta a tuffarsi su Delneri, per ricreare, con Marotta come direttore sportivo, la coppia che ha portato la Sampdoria a 90 minuti dalla qualificazione in Champions League.
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