"Vanno rilasciati sono protetti dall’immunità"

Il professor Natalino Ronzitti: "I nostri militari hanno agito per conto dello Stato italiano e quindi godono dell'immunità funzionale, per questo non possono essere arrestati dalle autorità indiane"

"Vanno rilasciati sono protetti dall’immunità"

«I nostri militari hanno agito per conto dello Stato italiano e quindi godono di quella che si definisce immunità funzionale, per questo non possono essere arrestati dalle autorità indiane». Il professor Natalino Ronzitti, ordinario di diritto internazionale presso la Luiss di Roma e studioso del fenomeno della pirateria, non ha dubbi. «Quei soldati – spiega in questa intervista al Giornale - devono essere rilasciati immediatamente. Se hanno commesso delle violazioni saranno giudicati dai tribunali italiani in base al codice militare di pace e alla legge 130 del 2011 che prevede la possibilità di avere a bordo dei team armati».

Quindi non in base al fatto che si trovavano in acque internazionali?
«No, in questo caso il principio discriminante è che non hanno agito per conto proprio, ma per conto dello Stato italiano. E anche se si trovavano in acque territoriali vige comunque il principio della legittima difesa. La legittima difesa non intacca il diritto al passaggio inoffensivo».

Secondo le autorità indiane non c’è stata legittima difesa perché non c’è stato alcun attacco da parte dei pirati e le due vittime erano semplici pescatori disarmati.
«In questo caso potrebbe potremmo parlare di mancata applicazione della necessaria diligenza, ma anche in questo caso vale il principio che i militari stavano esercitando una funzione per conto dello Stato italiano e quindi non possono esser sottoposti alla giurisdizione dalle autorità indiane».

Ma un militare in missione è libero di sparare come e quando gli pare?
«Bisogna distinguere tra attività compiute per conto dello Stato e attività compiute come privati. Se un militare rapina una gioielleria è responsabile. Se compie un azione bellica non è soggetto alla legislazione locale. Se la violenza viene esercitata contro le regole del diritto internazionale ne risponde lo Stato italiano. L’unica eccezione riguarda i crimini di guerra».

Non c’è bisogno di un accordo preventivo tra gli Stati?
«Gli accordi per l’esenzione dalla giurisdizione dei militari in missione si concludono prima di avviare un’attività in territorio estero. I nostri soldati erano in alto mare e quindi vige il principio della libertà di navigazione. Se erano in acque territoriali la convenzione internazionale sul diritto del mare prevede la possibilità del transito inoffensivo. Il caso classico è proprio quello della nave assaltata dai pirati...».

Ma dove sta scritto che l’India non può processarli?
«È un principio di

diritto internazionale consuetudinario vincolante per gli Stati. La vera discriminante è che questi militari agivano per conto dello stato italiano. In caso di responsabilità accertata spetterà all’Italia risarcire i danni».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica