Cultura e Spettacoli

Vasco ora fa il censore: Nonciclopedia lo sfotte e lui fa chiudere il sito

Il rocker di Zocca si sente diffamato dal sito satirico Nonciclopedia e attraverso un'azione legale costringe la Wikipedia comica a chiudere i battenti

Vasco ora fa il censore: 
Nonciclopedia lo sfotte 
e lui fa chiudere il sito

Sorpresa. Dopo un periodo di intensa attività mediatica espressa sui canali di Facebook, Vasco torna a farsi sentire. Questa volta non usa però gli ormai abituali clippini, i video attraverso i quali comunica con i suoi fan, ma armi legali ben indirizzate verso il suo obiettivo, Nonciclopedia.

Il sito in questione, costruito come Wikipedia, l'enciclopedia online, di cui costituisce una sorta di versione satirica, presenta oggi in home page una comunicazione difficilmente equivocabile che recita: "Nonciclopedia chiude i battenti a tempo indeterminato per colpa di quelle persone che si prendono troppo sul serio. Un sentito ringraziamento a VASCO ROSSI e il suoi avvolt... avvocati".

Ma cos'è successo? Stando alla ricostruzione fatta dagli amministratori del sito "Vasco Rossi si è sentito diffamato dalla pagina che lo riguardava", chiedendo pertanto attraverso gli avvocati che fosse cancellata. Una reazione forse un po' esagerata, ma in fin dei conti comprensibile, come ammettono anche da Nonciclopedia, che non è nuova a problemi con qualche vip che si sentiva insultato dalla propria pagina.

E la redazione del sito scende nei particolari. "Abbiamo ricevuto una mail a Nonciclopedia ed una raccomandata A/R a Wikia, chiedendo di cancellare la pagina poiché gravemente diffamatoria e di fornire i dati degli utenti per procedere alla loro identificazione". Mail a cui gli amministratori del sito hanno risposto, spiegando l'impossibilità di trasmettere i dati degli utenti e non ottenendo una mail in risposta, ma dichiarandosi disponibili a cancellare dalla pagina dedicata a Vasco le parti che i suoi legali avessero identificato come oltraggiose. 

E la disputa tra i due contendenti è andata avanti, culminando ad agosto con la convocazione della Polizia postale per alcuni amministratori del sito.

"A seguito di questi fatti, gli amministratori hanno deciso di chiudere il sito a tempo indeterminato" e di aprire una message board dove esprimere la propria opinione sulla vicenda, mentre la pagina Facebook di Vasco si infiamma dei commenti delle due fazioni, quella che sostiene i diritti del cantante e quella di chi esprime il suo dissenso nei confronti della vicenda.

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