Il Vaticano boccia Prodi: «Sradica la famiglia»

Andrea Tornielli

da Roma

L’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, attacca senza mezze misure l’ordine del giorno della maggioranza che impegna il governo a presentare un disegno di legge sulle unioni civili entro le prime quattro settimane del nuovo anno. «Natale del 2006: sradicare la famiglia è la priorità della politica italiana» è il commento che il giornale vaticano, nel numero di oggi (uscito com’è tradizione nel pomeriggio di ieri) ha messo in pagina. Un commento certamente approvato dalla Segreteria di Stato e che dunque rispecchia le posizioni d’Oltretevere su questo delicato e controverso argomento.
Mancano quindici giorni a Natale ma «c’è chi fa altri conti, pensa ad altre scadenze. Si parla del primo mese del prossimo anno come il traguardo per una battaglia senza senso. Una battaglia combattuta purtroppo anche da chi farebbe meglio a meditare, magari di fronte alla rappresentazione della Natività». «Con l’annuncio dell’impegno del governo a produrre un disegno di legge sulle unioni civili – continua il quotidiano della Santa Sede – si è ribadito nuovamente il carattere ipocrita di queste iniziative che mirano esclusivamente ad accreditare una forma alternativa di famiglia. Si continua a dire che a gennaio si parlerà di “diritti individuali” e che la famiglia rimarrà una sola, quella tradizionale, che nessuno vuole mettere in pericolo. Si tratta di menzogne».
«Quali che siano le norme da inserire in quel disegno di legge – si legge ancora nel giornale vaticano – è chiaro che il tutto andrà fatalmente a costituire una legislazione parallela a quella del diritto di famiglia, il quale diventerebbe, come lo stesso matrimonio, un istituto relativo. Chi difende le coppie di fatto, eterosessuali od omosessuali, spesso afferma anche che riconoscere queste unioni non arreca alcun danno alla famiglia». «Anche questa – continua L’Osservatore Romano – è una, non sappiamo quanto inconsapevole, menzogna. La famiglia eterosessuale, fondata sul matrimonio, diventa inesorabilmente un fenomeno relativo: uno dei diversi fenomeni sociali, una delle diverse forme di accoppiamento. Il passo verso la completa equiparazioni dei diritti tra coppie di fatto e coppie sposate – ammonisce ancora il quotidiano d’Oltretevere – è brevissimo. Avrebbe fra l’altro qualche chance di essere resa obbligatoria dalla stessa Costituzione. Di doveri all’interno delle coppie di fatto, poi, si parla ben poco. Si vuole dare un riconoscimento pubblico ad uno stato del tutto temporaneo e immediatamente revocabile in forma privata».
Come si vede, una bocciatura senza appello del progetto, al momento solo annunciato, della maggioranza che sostiene il governo Prodi. Il discrimine, secondo le gerarchie vaticane, sta proprio nel riconoscimento di diritti alle coppie di fatto, etero e gay, in quanto coppie e in quanto unioni. Mentre, come aveva ben spiegato il cardinale Camillo Ruini, la Chiesa non sarebbe pregiudizialmente contraria a nuove norme riguardanti il diritto individuale, dei singoli, anche se tese a risolvere alcuni dei problemi denunciati dai conviventi di fatto.
Ma «l’Osservatore Romano» ha parole aspre anche per il quotidiano «il Manifesto» e per il lancio di manifestini raffiguranti il Papa insieme alle scritte «Pastore tedesco» e «Lasciaci in Pacs», che è stato effettuato da una delle finestre della redazione al passaggio di Benedetto XVI che si stava recando in piazza di Spagna per il tradizionale omaggio all’Immacolata.

«Neanche il buon gusto – scrive il quotidiano vaticano – ha frenato quelli che, durante l’atto di omaggio del Santo Padre in occasione della ricorrenza dell’Immacolata Concezione, hanno voluto chiarire a tutti, con il loro spregevole volantinaggio, quale è la matrice ideologica che è dietro a certi progetti. Questo è il concetto di rispetto, di libertà, di progresso civile che questa gente ha di fronte a manifestazioni esclusivamente religiose».

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