Politica

Il Vaticano bolla il corteo di Roma «Esibizioni isteriche e carnevalate»

Sui Dico dura nota dell’«Osservatore Romano»: «C’è la riprova che l’obiettivo dei promotori sono le nozze omosex»

da Roma

Quella di piazza Farnese è stata un’esibizione carnevalesca «da parte di chi invoca riconoscimenti e non esprime rispetto». È duro il commento che l’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, dedica alla manifestazione in favore dei Dico che ha visto sfilare cartelloni con slogan offensivi contro il Pontefice (definito «Maledictus XVI») e contro la Chiesa.
Il giornale vaticano, diretto da Mario Agnes, scrive: «Si è inscenato sabato il promesso corteo a favore del riconoscimento legale delle coppie omosessuali: una manifestazione nella quale, al di là dell’immagine borghese e rassicurante che si voleva dare, hanno trovato posto discutibili mascherate e carnascialate varie; ironie e isteriche esibizioni da parte di chi invoca riconoscimenti e non esprime rispetto».
L’Osservatore Romano fa notare come «tra le variegate presenze all’interno del corteo, spiccavano tra l’altro ben tre ministri, a dimostrazione di come una parte del governo sembra volersi impegnare personalmente per una questione diventata inspiegabilmente prioritaria». Ma il quotidiano osserva anche che «erano molti, fra l’altro, i manifestanti omosessuali che recavano sulle spalle o per mano dei bambini, frutto di precedenti relazioni o anche di fecondazioni praticate all’estero. Bambini la cui presenza è stata sfruttata proprio allo scopo di accreditare l’immagine, che vorrebbe essere rassicurante, di una famiglia da tutelare. Ogni bambino - continua la nota pubblicata sull’Osservatore - almeno quando è nato, gode anche nell’ordinamento italiano di diritti che gli vengono riconosciuti comunque, in ogni condizione si trovino i suoi genitori. Anche per questo, sfruttare la loro ingenuità appare un’operazione particolarmente criticabile».
Per il giornale vaticano «è anche, ancora una volta, la prova evidente di quale sia la finalità di chi si batte per il riconoscimento legale delle coppie omosessuali, essendo la presenza di minori determinante per garantire a un nucleo familiare particolari diritti. Non è un caso che nelle immagini trasmesse sul corteo di sabato, a parlare siano state quasi esclusivamente coppie omosessuali: la categoria per la quale, al di là di ogni tattica politica, i recenti tentativi di regolamentazione sono concepiti».
Sui Dico è intervenuto anche il Sir. «Oggi è il tempo delle proposte», e per questo non è sostenibile un atteggiamento di «scelta tra indifferenti», come al tempo dei referendum sull’aborto e sul divorzio, ma bisogna chiamare «con il loro nome bene e male, vero e falso, giusto e sbagliato» sostiene l’agenzia stampa dei vescovi. Nel suo editoriale settimanale il Servizio di informazione religiosa afferma che «tre sono le parole chiave: libertà, diritti, responsabilità».

Citando il nuovo presidente della Cei, Angelo Bagnasco, il «Sir» sottolinea che «la vicenda dei Dico sta dimostrando con serenità e chiarezza che il preciso “no” pronunciato con coerenza non solo dai cattolici, ma da tanti laici, diventa un punto di riferimento aperto e creativo».

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