Altro che le squalifiche del giudice sportivo, qui si rischia la scomunica del giudice del Santo Uffizio. La scelta della Lega Calcio di disputare la 34esima giornata di campionato nel weekend di Pasqua non è andata per niente giù alle gerarchie ecclesiastiche, il cui piccolo anatema non si è fatto attendere.
Il pulpito è stato il programma sportivo del canale italiano della Radio Vaticana, «Non Solo Sport», realizzato in collaborazione con la redazione sportiva del quotidiano «Avvenire». Nel mirino la concomitanza tra i destini di Milan e compagnia e la festività della Resurrezione: «La serie B giocherà nella giornata del Venerdì Santo dedicata alla Via Crucis, la serie A e la C giocheranno il Sabato Santo, con il posticipo Juventus-Catania alle 20.45 quando nelle chiese inizia la Veglia della notte di Pasqua». Concomitanza inaccettabile: «Suscita forti dubbi la scelta della Lega Calcio, che non rispetta la tradizione religiosa popolare di un popolo, privilegiando il business mediatico e pubblicitario legato al calcio». Questo calcio, parafrasando le curve ultrà, fa «skyfo» anche Oltretevere.
«Radio Vaticana» stigmatizza la decisione di «trascurare la possibilità di scegliere altre date, a partire dal lunedì di Pasqua, la "pasquetta", giornata ideale per giocare al calcio con la possibilità di portare allo stadio tutta la famiglia».
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Su «Radio Vaticana» affondo delle gerarchie ecclesiastiche contro la decisione della Lega Calcio di giocare la 34esima giornata di Serie A Sabato Santo: «Sarebbe stato meglio giocare a Pasquetta». Altro che squalifica di due giornate, qui si rischia la scomunica
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