Vaticano

Al capezzale di Ratzinger fino all'ultimo, chi è padre Georg Gänswein

Segretario particolare di Benedetto XVI, l'arcivescovo 66enne è anche collaboratore di Papa Francesco. È stato la voce di Ratzinger nell'ultimo e intenso periodo, quello del nascondimento e della malattia

Al capezzale di Ratzinger fino all'ultimo, chi è padre Georg Gänswein

Negli ultimi momenti Padre Georg era lì. Al capezzale di Joseph Ratzinger, il gigante della fede e della regione del quale è stato l'ombra per oltre vent'anni. Fedelissimo segretario del cardinale poi diventato Papa, monsignor Georg Gänswein ha accompagnato Benedetto XVI fino alla fine. Fino all'ultimo respiro affidato a Dio. Nei giorni scorsi, secondo quanto trapela dal Vaticano, l'arcivescovo 66enne era in Baviera ma alle prime allarmanti notizie sull'aggravamento del Pontefice emerito si è precipitato di nuovo a Roma. Così, assieme alle consacrate laiche che lo accudivano, ha accompagnato il Papa tedesco verso "l'incontro" con il Signore, come lui stesso lo aveva descritto.

Padre Georg Gänswein, il fidato segretario di Ratzinger

Di quel sacerdote nato in Germania il 30 luglio 1956 Joseph Ratzinger aveva apprezzato l'abilità negli studi di diritto canonico, così a metà degli anni Novanta lo aveva chiamato come assistente a Roma. In quel periodo l'allora cardinale tedesco ricopriva l'incarico di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. L'ex Sant'Uffizio. Dal 2003, padre Georg divenne segretario personale del cardinale Ratzinger, ruolo che continuò a svolgere anche dopo l'elezione del porporato bavarese a Pontefice. Nel marzo 2006, Papa Benedetto XVI lo insignì del titolo di prelato d'onore di Sua Santità e nel dicembre 2012 lo designò arcivescovo e prefetto della Casa Pontificia, ruolo che ha mantenuto durante il pontificato di Papa Francesco.

A servizio di due Papi

"Io in Vaticano ho il privilegio e la responsabilità di servire due Papi, il Pontefice emerito Benedetto XVI come suo segretario e il Papa regnante, Francesco, in qualità di Prefetto della Casa Pontificia. All'inizio, lo devo ammettere, è stato piuttosto faticoso, ma poi mi sono abituato a stare accanto a due grandi personalità, servendo loro e, di conseguenza, anche la Chiesa", aveva raccontato il monsignore, diventato così collaboratore di Bergoglio e allo stesso tempo bastone della vecchiaia di Ratzinger. Negli ultimi anni, quando il Papa emerito aveva scelto la meditazione il silenzio, era stato proprio padre Georg a dargli voce e a difenderlo da alcune speculazioni di troppo sulla sua salute. "Pur essendo lucido, è una persona anziana che ha problemi di deambulazione, e col passare del tempo si sta spegnendo lentamente come una candela...", aveva confidato.

La commozione per Benedetto XVI

Così, negli anni tra Benedetto XVI e padre Georg si è instaurato un solidissimo rapporto di fiducia che in molti non faticano a definire filiale. Nel mesi scorsi, l'arcivescovo non era riuscito a trattenere la commozione quando, davanti a una platea, aveva riportato una confidenza del Papa emerito: "Non avrei mai creduto che l'ultimo tratto di strada dal Monastero Mater Ecclesiae fino alla porta del paradiso di San Pietro fosse così lunga". Quella stessa commozione don Georg l'aveva avvertita nelle ultime ore del pontificato di Papa Benedetto, prima che questi lasciasse momentaneamente il Vaticano.

Gli ultimi momenti accanto a Papa Benedetto

Le emozioni non sono certo mancate negli ultimi mesi, mentre Ratzinger si spegneva lentamente a causa della malattia e dell'età avanzata. Nel suo letto di degenza, indossando semplicemente una stola, Benedetto XVI concelebrava persino la Messa, come accadeva anche per San Giovanni Paolo II negli ultimi giorni di vita. Pur molto provato dal suo stato di salute e non potendo parlare, a chi gli diceva che tutto il mondo pregava per lui, il Papa emerito rispondeva con un lieve sorriso.

Di quegli attimi preziosi e intensi padre Georg è stato tra i privilegiati testimoni.

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