
La salute del cardinale Pietro Parolin, per molti il favorito a succedere a Papa Francesco, al centro di un caso. Secondo Il Tempo, che poi è stato rilanciato anche da diverse fonti americane, il porporato veneto ha avuto un malore due giorni fa, al termine dei lavori della Congregazione generale. Si è parlato di uno sbalzo di pressione, che è stato subito gestito dai medici del Vaticano. Ieri però la Sala Stampa della Santa Sede, con il portavoce Matteo Bruni, ha smentito il malore dell'ex segretario di Stato. E Vatican News ha definito quelle sul malessere dell'ex «ministro degli Esteri» del Vaticano «notizie false». Le voci sulla salute di Parolin, soprattutto per via di due vecchi interventi chirurgici, si susseguono da settimane. Tra i siti che hanno rilanciato l'esclusiva del quotidiano romano, anche il sito di Catholic Vote, un importante portale Usa. Il presidente di quell'organizzazione è Brian Burch, neo-ambasciatore Usa in Vaticano. Donald Trump ha annunciato la
nomina a dicembre. Burch è un amico personale del vicepresidente JD Vance. Ed è stato tra i primi esponenti conservatori a credere nell'ascesa dell'uomo che poi sarebbe diventato il numero due della Casa Bianca. Catholic Vote ha riportato anche dettagli sul malore, parlando di «pressione alta» e sottolineando come il cardinale sia «svenuto», suscitando «preoccupazione» tra gli altri «cardinali» e tra «il personale del Vaticano». Poi, dopo le dichiarazioni della Sala Stampa, anche Catholic Vote ha riportato la smentita della Santa Sede. Due sere fa, Diane Montagna, direttrice di College of Cardinal reports, il sito che «recensisce» tutti i membri elettori in vista del Conclave, aveva a sua volta rilanciato via «X» la notizia del malessere di Parolin. Ma Bruni ieri è stato lapidario: «Nessun malore» per il prelato originario del Veneto. Ognuno, insomma, fa il suo mestiere: chi dà le notizie e chi le smentisce.
Al favorito si riservano più attenzioni: è fisiologico. L'ex segretario di Stato, poi, è un profilo che non dispiacerebbe neppure
al cardinal Camillo Ruini che, com'è noto, ha posizioni più conservatrici. Quelle che in questo Conclave sono minoritarie ma che possono comunque contare su almeno 30-35 cardinali elettori. Tra le richieste di questa frangia, la fine delle aperture dottrinali (la cosiddetta «pace dottrinale») e il termine dei commissariamenti degli istituti religiosi considerati «tradizionalisti» Tutti argomenti dibattuti in questi giorni nelle Congregazioni.
Se Parolin dovesse trovare convergenze anche tra i conservatori (che però dovrebbero abbandonare il «loro» Peter Erdö), il suo profilo diventerebbe ancor più «papabile». Ieri, infine, la High Court of Justice ha condanno la Segreteria di Stato del Vaticano a pagare il finanziere Raffaele Mincione con 4,1 milioni di euro sul caso del palazzo di Londra.