Riccardo Muti si era lamentato per il poco spazio riservato alla musica in Vaticano durante il pontificato di Francesco. Con Leone XIV regnante, invece, il maestro sarà premiato in aula Paolo VI e lì dirigerà il concerto di Natale. Non un premio qualsiasi per lui ma il Premio Ratzinger 2025. Si tratta di un riconoscimento che viene assegnato ogni anno, ormai dal 2011, dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI.
Il premio
Da quando è morto Benedetto XVI, Francesco aveva scelto di non consegnare personalmente il premio ai vincitori come avvenuto fino ad allora in sala Clementina lasciando l'onere al cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. Quest'anno, invece, sarà Leone XIV in persona a consegnare nel pomeriggio di venerdì 12 dicembre il riconoscimento all'illustre direttore d'orchestra. Il nome di Muti è una ventata di novità nell'elenco di vincitori del premio dove comparivano soprattutto teologi, filosofi e biblisti. Benedetto XVI, però, considerava la musica come l'arte che più consente di "aprire le menti e i cuori alla dimensione dello spirito e condurre le persone ad alzare lo sguardo verso l’Alto". In questa chiave va compresa la decisione della Fondazione, approvata da Leone XIV, di premiare Muti. Quest'ultimo ha commentato con gratitudine l'assegnazione, dichiarando: “Io ho seguito e ammirato sempre profondamente papa Benedetto XVI, i cui pensieri, riflessioni e meditazioni sono stati e saranno un nutrimento per gli uomini e le donne di buona volontà". Inoltre, ha aggiunto che il suo "ultimo incontro privato con Benedetto rimarrà per me e mia moglie un ricordo carico di fede e speranza".
Il concerto
Abbiamo appreso che il concerto di Natale in onore di Leone XIV e diretto da Muti vedrà in programma l'esecuzione della Messa per l'incoronazione di Carlo X composta da Luigi Cherubini nel 1825. Il maestro dirigerà l'orchestra giovanile Luigi Cherubini e il coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini". Il premio Ratzinger verrà dato dal Papa nelle mani del direttore d'orchestra al termine del concerto.
Ratzinger e Muti
Tra il maestro e Ratzinger c'è stata una stima reciproca ed una consuetudine che è andata avanti anche dopo la rinuncia del 2013, quando l'ormai Papa emerito si trovava nel monastero “Mater Ecclesiae”. Ad unirli era, in particolare, l'amore per la musica sacra. Muti si è dimostrato più volte grato nei confronti di Benedetto XVI per il suo impegno nel sottolineare l'importanza di un certo tipo di musica nelle celebrazioni liturgiche. Il direttore d'orchestra ha chiesto frequentemente che "nelle chiese si torni al grande patrimonio musicale" e di "dire basta a canzonette o strimpellate di chitarra su testi inutili e insulsi". Allo stesso modo, Ratzinger amava ricordare a chi voleva innovare a tutti i costi come anche nella Costituzione sulla liturgia del Concilio Vaticano II, fosse "scritto molto chiaramente: "Si conservi e si incrementi con grande cura il patrimonio della musica sacra'". Quando Benedetto XVI è morto, Muti lo ha commemorato con parole commosse dicendo che "chiunque, ascoltandolo, si sentiva più intelligente" e svelando di emozionarsi sempre a "pensare a lui e al nostro legame".
Le messe
Il 31 dicembre 2022 moriva Joseph Ratzinger. In questo terzo anniversario ci saranno diverse occasioni per commemorare il Papa tedesco. Nel 2023 c'era stata una messa presso l'altare della Cattedra, mentre lo scorso anno la celebrazione era stata presieduta dal cardinale Kurt Koch sulla tomba di Benedetto XVI nelle Grotte Vaticane. Quest'anno, in base a quanto apprende IlGiornale.it da fonti nella Basilica di San Pietro, una prima messa in sua memoria dovrebbe essere celebrata nella mattinata di sabato 13 dicembre da monsignor Georg Gänswein, nel giorno successivo al concerto di Natale con Muti e Leone XIV. Questa celebrazione solenne dovrebbe aver luogo nella Cappella del Coro all'interno della Basilica e anticiperà quella "canonica" di suffragio fissata come al solito a fine mese, ma presso l'altare della Cattedra e non sulla tomba.
Quest'ultima non si terrà, come di consueto, il 31 dicembre ma il 30 dicembre per evitare sovrapposizioni con l'udienza generale. Nel primo anno di pontificato di Leone XIV, dunque, il ricordo del suo predecessore Benedetto XVI abbandona il low profile. Tutto mentre il centenario della nascita fissato nel 2027 si avvicina.